martedì 14 giugno 2011

Il relitto del Pozzino

Photo by Giovanni Lattanzi - Museo Archeologico di Piombino -
Ricostruzione dell'imbarcazione rinvenuta nella Baia del Pozzino


Photo by Giovanni Lattanzi - Museo Archeologico di Piombino -
Monete ritrovate nel relitto

Photo by Giovanni Lattanzi - Museo Archeologico di Piombino -
contenitori di piombo trasportati dall'imbarcazione romana
Photo by Giovanni Lattanzi - Museo Archeologico di Piombino -
i 136 cilindretti trovati nella cassetta del medico di bordo

Tutte le immagini pubblicate qui sono tratte dal sito ArchArt.

Ho trovato una notizia pubblicata oggi dal Corriere della Sera, relativa ad un antico relitto scoperto lungo la costa di Piombino (Toscana),che mi ha incuriosita molto.
Ho cercato online (Il fatto storico , Discovery, Sito dell'Archeologo Enrico Ciabatti) ma in realtà non si tratta proprio di una "news".
Il relitto di questa antica imbarcazione romana, lunga 15 metri e larga 3, risalente al 140-120 A.C., è stato individuato nella Baia del Pozzino addirittura nel 1974, ad una profondità di 18 metri.
Trasportava materiale vario dai Paesi sulla costa del Mediterraneo orientale : anfore di vino da Rodi, tazze di vetro dall'area Siro-palestinese, lucerne dall'asia Minore, vasi da Cipro, ceramiche da Pergamo ed Atene.
Insieme a questo materiale, nel 1989 è stata rinvenuta anche l'attrezzatura di un medico, presumibilmente quello che prestava servizio a bordo.
Ritrovamento eccezionale, in quanto il materiale contenuto nella sua cassetta, è risultato perfettamente conservato ed in grado di svelarsi dopo 2000 anni: oltre agli usuali strumenti, c'erano anche 136 cilindretti in legno, rivestiti di stagno,che contenevano delle pastiglie verdi (ciascuna di circa tre centimetri di lunghezza e mezzo centimetro di spessore).
Poiché i contenitori erano sigillati, le pillole si sono preservate nonostante i 2 millenni trascorsi sul fondo del mare ed ora (dopo più di 20 anni dal ritrovamento dei cilindretti) gli scienziati dello Smithsonian’s National Zoological Park, sono stati in grado di analizzare i frammenti di DNA in due delle pillole.
Esse contenevano vari tipi di erbe, tra i quali è stato possibile riconoscerne qualcuna: carote, ravanelli, prezzemolo, sedano, cipolla, cavolo, erba medica, achillea ed ibisco.
Un’ipotesi avanzata dagli studiosi, è che le pillole venissero disciolte nell’acqua o nel vino per creare una sorta di integratore da bere durante i lunghi viaggi.


Un paio di immagini d'epoca delle prime campagne di scavo, tratte dal Sito dell'Archeologo Enrico Ciabatti:

Il ritrovamento di uno dei 136 cilindretti
Il recupero di una lucerna ad olio

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