domenica 25 settembre 2011

L'acquario più piccolo del mondo

Di sicuro questo acquario non crea problemi di spazio ! :-)

Le sue misure? 30 mm di larghezza per 24 mm di altezza e 14 mm di profondità.
Servono solo 10 ml di acqua per riempirlo, pari a 2 cucchiaini da the...



Altre mini creazioni di Anatoly Koneko...

domenica 4 settembre 2011

Attenti a quei due !!!


Tempo fa ho avuto l'onore di poter ospitare su questo blog i loro meravigliosi scatti.
Ora il pensiero che uno dei due possa essere nominato Photographer of the year al photocontest "Epson Red Sea 2011" mi rende molto orgogliona !!! :-)

Le votazioni sono aperte dal 12 al 25 settembre 2011.

Ecco i loro scatti:

Marcello Di Francesco

Davide Lopresti

In culo alla balena ragazzi !!!

lunedì 4 luglio 2011

Da oggi...

Almeno fino a quando non riavrò la connessione Internet ;-)

BUONE VACANZE !!!

sabato 2 luglio 2011

Un anno fa....


Photo by Andrea Petrachi - Palau - Micronesia - July 2010


Una sola parola, una sola emozione : NOSTALGIA !!!

venerdì 1 luglio 2011

Squalo bianco al largo di Capraia !!!!

Ottime notizie per le nostre acque !!!!

Secondo questo articolo de La Nazione, alcuni ricercatori del Museo della Specola di Firenze , che stavano facendo uno studio nelle acque della Provincia di Livorno, hanno avvistato (e filmato purtroppo con un telefonino...) un esemplare di squalo bianco la cui lunghezza è stimata attorno ai 4 metri.
L'incontro è avvenuto nel canale tra la Corsica e l'isola di Capraia, quindi ben distante dalle nostre coste, ma può essere comunque un ottimo segno della ripresa della qualità delle nostre acque.
Gli squali, checchè ne dicano i media "sensazionalistici" con i loro roboanti articoli e servizi ad hoc per fare audience in vista delle ferie estive, popolano da sempre le acque del Mediterraneo.
In particolare, la cattura dell'esemplare più grande di squalo bianco ( Carcharodon carcharias ) mai pescato, è avvenuta a Malta.
Questo è l'unico video che circola sul web...peccato per il commento e la musica.
Godiamoci solo le immagini, tappandoci le orecchie ;-)

mercoledì 29 giugno 2011

Delfino spiaggiato a Torvajanica

Litorale romano, oggi: un delfino Tursiops truncatus si è spiaggiato a Torvajanica ed è stato prontamente soccorso. Fortunatamente la spiaggia era affollata per la festività dei SS Pietro e Paolo, patroni di Roma...
:-)

DaYouReporter.it il brevissimo video e la descrizione dell'autore:


Delfino disorientato si arena a Torvaianica (Roma). Soccorso dei biologi dello zoo marine e dalla guardia costiera. Di Maurizio Borella


martedì 28 giugno 2011

Lo squalo ciclope...



Mi sono imbattuta in questo articolo che mostra un feto "anomalo" di bull shark trovato in Messico, a La Paz. Le foto mostrano un piccolo squalo con un muso deforme ed un occhio solo, a mò di ciclope, sopra la bocca. Ovviamente la rete si è subito divisa : "bufala" o mostro?

Nel frattempo dal Messico arriva un Aggiornamento.


Pare che lo squaletto sia stato esaminato da un esperto .

Si attendono news...anche se è utile ricordare che, in natura, casi simili avvengono frequentemente anche in altre specie animali ;-)


<>

venerdì 24 giugno 2011

Monete puniche a Pantelleria

Foto da www.beniculturali.it


Freschissima notizia da Blog Sicilia:

Monete puniche nelle acque di Pantelleria
Potrebbe esserci un relitto sommerso

di BlogSicilia 24 giugno 2011 -

Un vero e proprio tesoro al largo di Pantelleria.
Circa 600 monete bronzee del III sec. a.C sono state scoperte nel corso delle indagini archeologiche subacquee per la valorizzazione dei siti sommersi nelle acque di Cala Tramontana. Il progetto e’ stato finanziato da Arcus Spa, la società del Ministero dei Beni Culturali per lo sviluppo dell’arte.

A seguito del ritrovamento, grande soddisfazione è stata espressa da Sebastiano Missineo, assessore ai Beni Culturali e dell’Identità siciliana, che ha confermato “l’impegno per rafforzare la già forte immagine di Pantelleria come meta primaria del turismo culturale archeologico mediterraneo. La Sicilia non è seconda a nessuno nello scenario internazionale sia per quantità che per qualità dell’offerta culturale e, in questo senso, la collaborazione con il Ministero dei Beni culturali, che auspichiamo sia sempre più intensa, è fondamentale per sostenere la ricerca della nostra immensa eredità archeologica sommersa”.


Foto da www.beniculturali.it

Impressa sulle monete, una testa di donna identificabile con la dea Tanit.
Nel rovescio invece, una testa di cavallo.
“Ad una prima analisi – dice Pier Giorgio Spanu, docente dell’Universita’ di Sassari – le monete sembrano infatti di epoca sardo-punica e siculo-punica.
Si tratta di conii compresi entro un ambito cronologico tra il 300 e il 264 a.C., anche se la circolazione di tali monete è proseguita fino alla fine del terzo secolo a.C.”.
Foto da www.pantelleria.com

Foto da www.marsalaviva.it

Il ritrovamento ribadisce l’importanza di Pantelleria in epoca punico-ellenistica in qualità di meta di scambi commerciali dalla Sicilia verso l’Africa. Si suppone che il tesoretto di monete fosse originariamente riposto all’interno di un sacchetto o in un altro contenitore in materiale deperibile.

La cronologia delle monete si accorda con la datazione del materiale anforario presente in quantità nella cala, in particolare le anfore greco-italiche e le anfore cartaginesi che sembrano riportare ad un orizzonte cronologico della seconda metà del III secolo a.C.

La presenza del tesoretto lascia invece ben sperare circa la possibile esistenza di un relitto.

mercoledì 22 giugno 2011

Strane creature dal Mar Bianco / 2




Coryphella polaris - Photo by Alexander Semenov

3 mesi fa avevo già parlato di Alexander Semenov, biologo e fotografo russo, e delle strane creature del Mar Bianco che lui ama immortalare in condizioni ambientali proibitive.

Alexander lavora alla White Sea Biological Station (WSBS ovvero Stazione Biologica del Mar Bianco) situata vicino al circolo polare, sulla costa della Baia Kandalaksha del Mar Bianco e si occupa della ricerca e dello studio delle specie marine che vivono in questi ambienti estremi.


Si può seguire il suo lavoro tramite il suo Blog (purtroppo solo in russo) o sulla galleria del suo sito (in inglese).
Per correttezza l'autore specifica che molte creature vengono fotografate in laboratorio (a causa delle loro ridotte dimensioni, o per motivi di ricerca, o per condizioni ambientali limite quali profondità etc.) e poi rilasciate. Ma si tratta pur sempre di foto meravigliose di soggetti al di là della portata di un normale sub.


Eccone alcuni esempi:

Lepidonotus fluorescence -Photo by Alexander Semenov

Clione - Photo by Alexander Semenov

Tubularia indivisa - Photo by Alexander Semenov

Coryphella verrucosa - Photo by Alexander Semenov

martedì 21 giugno 2011

21 giugno...

Only 4 U ...

Photo by David Doubilet

dal sito http://underwater.com.au

Photo © Diane Armstrong/SeaPics.com

lunedì 20 giugno 2011

Muck dives - consigli

Alcuni semplici consigli per fotografare/riprendere al meglio gli splendidi protagonisti delle cosiddette "muck dives", senza interferire pesantemente con l'ambiente e con le creaturine che amiamo tanto:



Video tratto da Youtube, realizzato da Steve Fish (!) e lo staff del Lembeh Resort ( Stretto di Lembeh -Sulawesi - Indonesia )

mercoledì 15 giugno 2011

Et voilà !!!

Il cambio di colore della livrea di un pesce chirurgo della specie Naso hexacanthus
durante una sosta alla "cleaning station" (stazione di pulizia):






Riprese effettuate a Thomas Reef - Sharm El Sheikh - Agosto 2010

martedì 14 giugno 2011

Il relitto del Pozzino

Photo by Giovanni Lattanzi - Museo Archeologico di Piombino -
Ricostruzione dell'imbarcazione rinvenuta nella Baia del Pozzino


Photo by Giovanni Lattanzi - Museo Archeologico di Piombino -
Monete ritrovate nel relitto

Photo by Giovanni Lattanzi - Museo Archeologico di Piombino -
contenitori di piombo trasportati dall'imbarcazione romana
Photo by Giovanni Lattanzi - Museo Archeologico di Piombino -
i 136 cilindretti trovati nella cassetta del medico di bordo

Tutte le immagini pubblicate qui sono tratte dal sito ArchArt.

Ho trovato una notizia pubblicata oggi dal Corriere della Sera, relativa ad un antico relitto scoperto lungo la costa di Piombino (Toscana),che mi ha incuriosita molto.
Ho cercato online (Il fatto storico , Discovery, Sito dell'Archeologo Enrico Ciabatti) ma in realtà non si tratta proprio di una "news".
Il relitto di questa antica imbarcazione romana, lunga 15 metri e larga 3, risalente al 140-120 A.C., è stato individuato nella Baia del Pozzino addirittura nel 1974, ad una profondità di 18 metri.
Trasportava materiale vario dai Paesi sulla costa del Mediterraneo orientale : anfore di vino da Rodi, tazze di vetro dall'area Siro-palestinese, lucerne dall'asia Minore, vasi da Cipro, ceramiche da Pergamo ed Atene.
Insieme a questo materiale, nel 1989 è stata rinvenuta anche l'attrezzatura di un medico, presumibilmente quello che prestava servizio a bordo.
Ritrovamento eccezionale, in quanto il materiale contenuto nella sua cassetta, è risultato perfettamente conservato ed in grado di svelarsi dopo 2000 anni: oltre agli usuali strumenti, c'erano anche 136 cilindretti in legno, rivestiti di stagno,che contenevano delle pastiglie verdi (ciascuna di circa tre centimetri di lunghezza e mezzo centimetro di spessore).
Poiché i contenitori erano sigillati, le pillole si sono preservate nonostante i 2 millenni trascorsi sul fondo del mare ed ora (dopo più di 20 anni dal ritrovamento dei cilindretti) gli scienziati dello Smithsonian’s National Zoological Park, sono stati in grado di analizzare i frammenti di DNA in due delle pillole.
Esse contenevano vari tipi di erbe, tra i quali è stato possibile riconoscerne qualcuna: carote, ravanelli, prezzemolo, sedano, cipolla, cavolo, erba medica, achillea ed ibisco.
Un’ipotesi avanzata dagli studiosi, è che le pillole venissero disciolte nell’acqua o nel vino per creare una sorta di integratore da bere durante i lunghi viaggi.


Un paio di immagini d'epoca delle prime campagne di scavo, tratte dal Sito dell'Archeologo Enrico Ciabatti:

Il ritrovamento di uno dei 136 cilindretti
Il recupero di una lucerna ad olio

lunedì 13 giugno 2011

Micronesia: un essere misterioso

Micronesia - YAP - Luglio 2010

Vorrei tanto sapere il nome di questo ...corallo? che, toccato con il bastoncino metallico, si sbianca di colpo (per poi tornare "normale" qualche minuto dopo).
Mi sono scordata di chiederlo alla guida ed ora pare difficilissimo risalire alla specie :-(


lunedì 6 giugno 2011

A special dive buddy :-)

Sharm el Sheikh - Jolanda Reef - Novembre 2006





Qualche minuto di immersione con un buddy un po' speciale (notare il suo ottimo assetto...eh eh ).
Peccato solo che il video sia stato fatto con la macchina foto e la risoluzione lasci a desiderare...
Il video dura pochissimo: in realtà io ed il Napoleone ci siamo accompagnati per 5 minuti buoni, tranquilli, fianco a fianco.
Unica nota negativa: il suo sguardo allibito quando gli chiedevo l'ok !!!!
:-D

mercoledì 1 giugno 2011

I veri sub si riconoscono sempre...

Natale 2008:

foto C. Moreschi

N.B.: sulla finestrella della casetta c'è la cesta dell'attrezzatura sub...
Pure sotto la neve, in pieno inverno... sempre pronti !
INCORREGGIBILI !!!!
:-)

venerdì 27 maggio 2011

Per festeggiare un evento...speciale !!


Dal sito wired.co.uk un simpatico articolo di Olivia Solon, che riassumo:
il 3 giugno andranno all'asta un paio di bottiglie di champagne decisamente speciali.
Provengono infatti dal carico di una goletta a 2 alberi affondata nel Mar Baltico, presso le Isole Aland, nei primi anni dell' 800 e ritrovata da alcuni subacquei finlandesi nel 2010.
Il nome dell'imbarcazione è tuttora sconosciuto, ma si ipotizza che il carico fosse destinato addirittura allo zar russo a S. Pietroburgo.
Delle 168 bottiglie trovate, ne sono rimaste 145 (una "assaggiata" dallo scopritore del relitto) di cui 2 verranno vendute.
Lo champagne, decisamente d'annata, è di marca Veuve Clicquot, Juglar (non più esistente e fuso oggi con Jacquesson) e Heidsieck. Sono state ritrovate inoltre 5 bottiglie di birra, che verranno analizzate per scoprire qualcosa di più sugli ingredenti, la ricetta e sul ruolo del lievito nella produzione della birra ad inizio '800.
Se avete qualcosa di speciale da festeggiare...
;-)


200-year-old shipwrecked champagne to go on sale
by Olivia Solon

In the early 1800s, a two-masted schooner sank in the Baltic Sea near the Åland islands. In 2010, divers found the ship with its structure largely intact with a cargo hold that was empty apart from 168 champagne bottles. Now, two of the bottles are going on sale.

The champagne dates which has been dubbed the "world's oldest", has been very well preserved in the darkened depths of the Baltic and 145 of the bottles have been deemed drinkable. Diver Christian Ekstrom, who found the loot while exploring the shipwreck, opened one as soon as he had found it and described it to have a very sweet and oaky taste with very small bubbles.

It's not clear what happened to the remaining 23, but one can imagine Christian and his companions insisting that they were spoiled. *Hic*.

After 200 years under water, the corks were in a very fragile state. So the Åland Government consulted cork producer Amorim who advised on the process of replacing the cork stoppers with tailor-made new ones. So far only a few have had their corks replaced, while the majority are still immersed in water to prevent air from spoiling the booze.

After further analysis of the bottles it was discovered that there was an assortment of Veuve Clicquot, Juglar (now defunct and merged into Jacquesson) and Heidsieck from the early 1800s.

Also amongst the bottles were five bottles of a golden, cloudy beer, which Finnish chemists at the VTT Technical Research Centre are analysing to determine the ingredients and possibly the recipe. They are keen to find out what yeast was used because the role of yeast in beer brewing was not fully understood in the early 1800s, according to VTT spokesperson Annika Wilhelmson.

The Government of Åland, which owns the bottles, has decided to auction off two of the champagne bottles in an auction in Mariehamn, Aland on 3 June, 2011. They are expected to attract "record prices", which some have estimated to be as much as 100,000 Euros.

The name of the wreck is still unknown, and so is its destination, but it has been speculated that the cargo was destined for the Russian Tsar's court in St Petersberg. There are no known archived references to the ship's origin or sinking. What we do know is that it was a carvel-built, two-masted schooner measuring 21.5 metres long and 6.5 metres wide. It is hoped that it might eventually be possible to date the wood in the hull using dendochronology, or counting tree rings.

If you have a bit of cash to spare, the auction -- which is run by Acker Merrall & Condit -- takes place at 3pm at the Alandica Culture and Congress Centre. If you can't make it to the Åland islands, you can still bid online or over the phone.

mercoledì 25 maggio 2011

Scoperto il più grande ritrovo di squali balena !!!!



Assembramento di squali balena presso le coste dello Yucatan - Messico - Agosto 2009.
This is an aerial photograph of whale sharks feeding at the Afuera aggregation in August 2009.
Credit: Oscar Reyes



Riporto un interessante articolo pubblicato da Underwater Times.com: gli scienziati dello Smithsonian Institute hanno scoperto un enorme assembramento di squali balena (Rhincodon Typus) nel pressi della costa dello Yucatan (Messico).
Sebbene altre località siano famose per la possibilità di incontare questi innocui giganti del mare (es. Ningaloo Reef - Australia , Djibouti - Africa, Richelieu Rock -Thailandia etc. ) il "ritrovo" di Afuera risulta eccezionale, dato che non si tratta di singoli esemplari o tuttalpiù qualche decina....
Qui sono stati contati fino a 420 squali balena, intenti a nutrirsi contemporaneamente, costituendo il più grande ritrovo mondiale !!!
Ma cosa porta questi animali lungo le coste dello Yucatan ????
Dall'esame delle acque, gli scienziati hanno scoperto che sono ricche di uova di pesce; tramite l'esame del DNA, è stato possibile classificarle come appartenenti alla specie Euthynnus alletteratus, un piccolo tonno membro della famiglia dello sgombro.
Svelato l'arcano...
E per le prossime vacanze....TUTTI IN MESSICO !!!!!
:-)

Ecco l'articolo originale (in inglese) :

Feeding On Tunny, Scientists Discover The Largest Assembly Of Whale Sharks Ever Recorded

WASHINGTON, D.C. -- Whale sharks (Rhincodon typus) are often thought to be solitary behemoths that live and feed in the open ocean. Scientists at the Smithsonian Institution and colleagues, however, have found that this is not necessarily the case, finding that whale sharks can be gregarious and amass in the hundreds to feed in coastal waters.

Aggregations, or schools, of whale sharks have been witnessed in the past, ranging from several individual sharks to a few dozen. However this new research, which involved both surface and aerial surveys, has revealed an enormous aggregation of whale sharks—the largest ever reported—with up to 420 individuals off the coast of the Yucatán Peninsula in Mexico. What brings them together is food.

"Whale sharks are the largest species of fish in the world, yet they mostly feed on the smallest organisms in the ocean, such as zooplankton," said Mike Maslanka, biologist at the Smithsonian Conservation Biology Institute and head of the Department of Nutrition Sciences. "Our research revealed that in this case, the hundreds of whale sharks had gathered to feed on dense patches of fish eggs."

While whale sharks may seem conspicuous as the heaviest and longest of all fishes, growing more than 40 feet long, there is still much that is unknown about them. They have a very widespread distribution, occurring in all tropical and sub-tropical regions of the ocean around the world. Understanding this filter-feeder's diet is especially important since food sources determine much of the whale shark's movement and location.

During the dozens of surface trips that team members made to the aggregation, called the "Afuera" aggregation, they used fine nets to collect food samples inside and immediately outside the school of feeding whale sharks. Scientists then used DNA barcoding analysis to examine the collected fish eggs and determine the species. They found that the eggs were from little tunny (Euthynnus alletteratus), a member of the mackerel family.

"Having DNA barcoding is an incredibly valuable resource for this research," said Lee Weigt, head of the Laboratories of Analytical Biology at the Smithsonian's National Museum of Natural History. "It not only allowed us to know what exactly this huge aggregation of whale sharks were feeding on, not readily done from only physical observations of eggs, but it also revealed a previously unknown spawning ground for little tunny."

The team of scientists also examined a nearby, less dense aggregation of whale sharks, known as the Cabo Catoche aggregation, off the northern tip of the Yucatán Peninsula. They found that the prey of this group mostly consisted of copepods (small crustaceans) and shrimp. Increased sightings at Afuera coincided with decreased sightings at Cabo Catoche, and both groups had the same sex ratio, implying that the same animals were involved in both aggregations.

"With two significant whale shark aggregation areas and at the very least one active spawning ground for little tunny, the northeastern Yucatán marine region is a critical habitat that deserves more concerted conservation effort," said Maslanka.

The whale shark is listed as "vulnerable" with the International Union for Conservation of Nature and Natural Resources. Populations appear to have been depleted by harpoon fisheries in Southeast Asia and perhaps incidental capture in other fisheries.

lunedì 23 maggio 2011

Record di apnea dinamica con... delfini !



Il romano Simone Arrigoni, ha stabilito il nuovo record di apnea dinamica con l'ausilio di una coppia di delfini, presso il parco acquatico Zoomarine di Torvajanica (Roma).
Tralasciando il fatto che vedere gli animali in cattività mi stringe il cuore, penso che sia stata un'esperienza incredibile, per Simone, potersi allenare ed interagire con questi cetacei infrangedo il suo precedente record con il loro aiuto.
In più ha anche una faccia simpatica, il che non guasta ;-)

Nel dettaglio: Simone ha compiuto 13 voltas, corrispondenti a 657 metri complessivi, sospinto da due esemplari della specie «Tursiops truncatus», i delfini Paco e Marco, in un tempo di 1'53''.
"Voltas" è un termine portoghese che definisce un'ampia ruota verticale effettuata da un uomo in immersione spinto da uno o due delfini. Un esercizio che richiede potenza, equilibrio e sincronismo assoluto con gli animali, rendendo la permanenza in apnea ancora più difficile. Un anno fa Simone Arrigoni aveva stabilito, sempre a Zoomarine, il record di 12 "voltas", per un totale di 607 metri complessivi, in 1'42''. Tra le curiosità della sfida il fatto che i delfini debbano risalire in superficie almeno un paio di volte durante la prova per respirare, mentre l'apneista rimane fisso in posizione, sottacqua. (fonte "Il Giornale" del 20.05.2011)


Ecco il video:

venerdì 20 maggio 2011

Il Governatore del Sinai ci ripensa :-)


Dalla Newsletter di HEPCA pare che il Governatore del Sud Sinai sia tornato sui suoi passi in merito alla decisione di aprire la pesca nel Parco Marino di Ras Mohammed (Sharm el Sheikh - Egitto) in Maggio e Giugno, mesi della riproduzione per molte specie di pesci.

Pare che quindi gli inviti a firmare la petizione , abbiano raggiunto il risultato di bloccare tutto !
:-)

giovedì 19 maggio 2011

Petizione contro la pesca a Ras Mohammed


Il profilo di Maometto a Sharks Observatory - Ras Mohammed. Photo Isabella Moreschi


Aderisco anch'io all'appello di Scubaportal, segnalato anche dalla CDWS (Chamber of Diving and Water Sports ) di Sharm el Sheikh, per firmare la petizione contro l'apertura della pesca nel Parco Marino di Ras Mohammed (Sharm el Sheikh - Egitto) nei mesi di Maggio e Giugno, come pare abbia intenzione di permettere il Governatore del Sinai, Mr.Abdel Fadeel Shousha.

In English: please read this article by HEPCA (Hurghada Environmental Protection and Conservation Association).



Perchè firmare ????

I motivi sono tanti e più o meno ovvi:

-Ras Mohammed è un Parco Marino: va da sè che dovrebbe essere tutelato in ogni periodo dell'anno !!!
-è sede di alcuni dei più bei siti di immersione al MONDO, famosi per la quantità di branchi di pesci che li popolano durante la stagione estiva..se concediamo la pesca, che ne rimane ?
-Maggio e Giugno sono i mesi della riproduzione: grandi branchi di pesce di varie specie si radunano proprio per questo: permetterne la pesca in questo delicato momento, ha un impatto devastante su tutto l'ecosistema della zona.
-Secondo gli esperti di squali (di fama mondiale) contattati dalle autorità egiziane dopo gli attacchi avvenuti tra novembre e dicembre del 2010, una delle cause di questa insolita aggressività era da imputare alla pesca illegale e indiscriminata lungo le coste del Sinai, che ha impoverito l'intera area...



firma qui !!! sign here !!!

mercoledì 18 maggio 2011

Caraibi: scoperti 6 nuovi relitti

Interessante notizia pubblicata sul sito Our Amazing Planet : durante una missione di 3 settimane volta a monitorare e mappare un'area al largo delle Isole Vergini (U.S.A.) sono stati ritrovati 6 relitti sconosciuti !!!!
:-)
Peccato che nel video non se ne veda nemmeno un pezzettino...
:-(
speriamo che la prossima volta si portino un fotografo ed un videoperatore come si deve !!!!




ed ecco l'articolo a corredo del video:

A mission to the Caribbean to map the seafloor uncovered more than just rare corals — a crew of robots and researchers also discovered six shipwrecks.

The three-week mission deployed robotic subs and seafloor imagers to examine coral reefs and explore areas where fish spawn so that scientists can create detailed maps of the bottom of the sea and learn more about the ecosystem and how to protect it. The mission ended last month and the collected data have revealed plenty of interesting seafloor habitats and fish, but it is the collection of shipwrecks that has everyone buzzing.

"What we saw was truly exciting. Finding one shipwreck would have been great, but locating six was a total surprise," said study team leader Tim Battista, an oceanographer with the Center for Coastal Monitoring. "The wrecks seemed to serve as a refuge for fish and other marine life. In several instances we saw schools of fish, sharks and turtles."

Scientists logged nearly 400 hours at sea, mapping over 56 square miles (145 square kilometers) of seafloor off the southern coasts of the U.S. Virgin Islands of St. John and St. Thomas and off eastern Puerto Rico.

The mission found derelict fishing traps and spotted more than 30 invasive lionfish. Increasingly rare colonies of staghorn coral (Acropora cervicornis) were also observed. Staghorn coral once were one of the most abundant coral species in the Caribbean but are now listed as threatened under the Endangered Species Act.

The researchers plan to continue analyzing the data in the coming months and create seamless images of the seafloor.

martedì 17 maggio 2011

Una gita ai Faraglioni di Capri con....

Immagine da Wikipedia

Avvistamenti emozionanti nelle nostre acque !!!
Gita ai Faraglioni di Capri per un gruppetto di 4 grampi (Grampus griseus) : Video da "Repubblica TV"

:-)

venerdì 13 maggio 2011

giovedì 12 maggio 2011

Ancora sulle reti antisqualo a Sharm....


Photo Terry Maas - www.hepca.com

Secondo quanto riportato sul sito dell'HEPCA, in alcuni resorts di Sharm el Sheikh, nonostante il parere negativo degli esperti chiamati a valutare la situazione dopo gli attacchi di squalo dell'inverno scorso, pare siano state installate le cosiddette "reti antisqualo" di cui avevo parlato a Dicembre.
Gli effetti sull'ecosistema saranno devastanti....
Sto cercando di scoprire in rete quali siano i resort coinvolti nello scempio della barriera corallina.
:-(


Di seguito l'articolo pubblicato online (in inglese) da HEPCA:

The Nets Must Come Down

Since the Egyptian popular uprising that commenced on the 25th of January a great deal has been achieved - more than anyone ever expected or thought possible: the Egyptian people have risen and removed the figureheads of corruption, tyranny and oppression; toppling a 30 year-old regime that many believed had become invincible.

In order to generate a genuine change, the removal of the figureheads is not sufficient. The putrid system that they established, that prioritized the immediate gain of the few at the expense of the collective benefit of the nation must be toppled in all sectors. In the Red Sea we have suffered from these unsustainable haphazard policies for decades, the Red Sea community was successful in resisting many crony proposals and policies, but we still have a long way to go.

At the end of 2010, in Southern Sinai, after the tragic shark attack incidents, shark nets were placed along Mr. Hussein Salem’s (a personal friend of Mubarak) hotels’ beaches, contrary to all competent scientific recommendations made by the panel of experts on the ground. This step was absurd, scientifically void, short-sighted and irrational; a hysterical reaction attempting to increase the benefit one man’s short-term interest at a devastating environmental, economic and social cost.

Mr. Salem’s interests superseded all administrative procedures and expert opinions due to his personal friendship with Mubarak. Meanwhile the responsible government officials happily acquiesced to his whims, fabricating void arguments in expression of their years marinating in the cesspool of corruption and nepotism.

HEPCA has been clear about its stance towards these environmentally disastrous concoctions since they have a direct and devastating impact on the local marine ecosystem. An exclusion net will stop any creatures passing through and will halt the movement of grazers and predators (which are essential to reef ecosystems) in and out of the netted area. Additionally, with south wind conditions coming to South Sinai, the nets will most likely become a tangled mess of nylon, steel and marine life adorning the reef. A preliminary report by almost all scientists invited to advise authorities in the aftermath of the attacks (Marie Levine, Ralph Collier, Mustafa Fouda, Mohamed Salem, Leonard Compagno and Erich Ritter) discouraged the use of nets; describing them as expensive and high maintenance, as well as warning that they could encourage sharks to be present in the area.

Those arguing for the installation of these nets often cite the examples of the nets installed in South Africa and Australia; while vehement campaigns for the removal of these nets, in both locations, are surging as even if they are meant to trap sharks, being totally unselective they inevitably end up trapping also other species of a similar size. In Kwazulu-Natal, South Africa, according to the most conservative estimates, a total of 23.4 km of nets capture an average of 591 sharks annually (other estimates surpass 1,200) of which 521 are killed by these “safety nets” that also average an annual catch of 43 dolphins and 60 turtles. The Australian example doesn’t differ much in terms of unwanted catches: only 2.6% of the animals trapped in the nets are classified as potentially dangerous to humans.

These nets do not represent a solution but an actual ecological threat and an improper initiative: nets are not barriers between swimmers and sharks, sharks can swim over, under and around them; 40% of sharks captured in these nets are trapped on the inside of the net!

The net must come down! HEPCA will continue to fight to bring down this net and all that it stands for. We will together with the Protectorates of South Sinai, the oldest protectorate administration in the country that has a long history in protecting the irreplaceable natural resources in the region.

These nets are a heinous crime that must be brought down with the corrupt regime. We now have the opportunity to cleanse our community and country from the vile remnants of the regime that has annihilated so many of our natural resources and obliterated the principals of sustainability and social justice. We must not stop until we have cleansed the community from the stench of corruption that has so deeply infiltrated all aspects of our life.

The system must come down! The net must come down!

martedì 10 maggio 2011

Taiji: strage infinita

Photo Straight edge.it

Ad Ottobre avevo parlato del film-documentario "The Cove" relativo alla strage di cetacei in Giappone.
A febbraio ho ripreso l'argomento dell' orrore perpetrato a Taiji , postando anche dei video agghiaccianti su come questi animali vengano uccisi in modo barbaro e crudele.
Ma non avrei mai pensato di dover tornare, a distanza di così pochi mesi, a parlare per la terza volta di quello che avviene in questa baia.
E' notizia di ieri: la caccia ai cetacei è stata prolungata di 1 mese, dato che l'attività aveva subito alcuni contraccolpi a causa della perdita di imbarcazioni per colpa dello tsunami dello scorso marzo....
:-(
Questione di gusti, ma l'idea di assaporare un sashimi fatto con un animale trucidato in questo modo, mi fa passare la fame (per non dire altro...).

Ecco l'articolo originale tratto da Inside Japan Tours:

Taiji Dolphin hunt extended by one month

Written by Susan Ballion

The whaling town of Taiji has announced that it will be extending its annual dolphin hunt by a month through to the end of May, resulting in around 200 long-finned pilot whales being caught.
Following this ruling by the Wakayama prefectural government, a group of local fishermen caught up to 60 long-finned pilot whales and auctioned them off at the end of last week, Kyodo News reports.
The fish are part of the dolphin family and their meat is highly profitable as it can be used to make sashimi.
Although coastal whaling will be suspended this year for the first time since 1988, due to the number of fishing boats ruined by the March 11th earthquake, the local authority has allowed drive hunting to continue for one month longer than usual.
This controversial practise involves driving the cetaceans into a bay before killing them, and it was brought to light in the 2009 Oscar-winning documentary The Cove.

lunedì 9 maggio 2011

Scoperto nuovo mammifero marino !!!!!


O almeno è quanto emerge dal Corriere della Sera di oggi......

Con questa frase:

"Benchè considerate rettili, le tartarughe sono fra i pochi mammiferi del mare"

il giornalista Franco Brevini, si guadagna un meritato posto nel mio cuore.....come si fa infatti a non provare istantanea simpatia per uno che scrive una cazzata così enorme ????

:-)

L' articolo sulla salvaguardia delle tartarughe in Borneo però era interessante....

venerdì 6 maggio 2011

Enorme teca ovarica di calamaro a Punta Campanella !!!


Riporto un articolo molto interessante apparso sulla pagina di Metropolis web di oggi, che riporta un'eccezionale avvistamento nell'Area Marina Protetta di Punta Campanella(NA):

MASSA LUBRENSE - 06/05/2011 -
Non hanno creduto ai loro occhi, Daniele Castrucci e Edoardo Ruspantini, i due subacquei napoletani del TGI Diving Sorrento (Napoli) durante un'immersione nell'area marina protetta. A 50 metri di profondità, nel mare di Punta della Campanella, hanno fatto un avvistamento particolare. Una sfera trasparente di circa 1 metro di diametro, gelatinosa e attraversata da una specie di condotto più scuro che si allargava a forma di imbuto alle due estremità. Incuriositi i due sub hanno, per fortuna, scattato foto e girato un breve video. In poco tempo le foto hanno fatto il giro del web e così, tra gli appassionati subacquei di tutta Italia, è nata un'accesa discussione sul misterioso avvistamento. Vengono individuate due osservazioni identiche in Croazia, Norvegia e Nuova Zelanda. I link svelano in parte il mistero: si tratta di una massa gelatinosa contenente uova di una qualche specie di calamaro. I biologi marini chiariscono definitivamente: si tratta, per la precisione, di una grossa teca ovarica di calamaro, contenente migliaia di uova, come sostiene il professore Roberto Sandulli, biologo marino dell'Università Partenope di Napoli, interpellato dall'Area Marina Protetta di Punta Campanella.

Più difficile individuare di quale specie di Calamaro si tratti, visto che in Italia sono censite ben 26 diverse specie di calamari e totani. Soltanto il prelievo di un campione avrebbe consentito una esatta definizione dell'esemplare. Secondo gli esperti l'emissione delle uova all'interno di masse gelatinose è della famiglia degli Ommastrefidi (Ommastrephidae), presente in Mediterraneo con 4 specie Ommastrephes bertramii, Illex coindetii, Todarodes sagittatus e Todaropsis eblanae, chiamate tutte con il nome comune di totano. Potrebbe essere dunque una femmina di totano la madre delle decine di migliaia di calamaretti contenuti nella sfera di Punta Campanella. Ma non è escluso che si possa trattare anche di una specie aliena di calamaro, il Notodarus gouldi, sconosciuto nei nostri mari.

martedì 3 maggio 2011

VERGOGNA /3 !!!!!

L'immagine sopra non è relativa a Shark Bite Charters ma è tratta dal sito di pesca "sportiva" Southbound's


Un paio di segnalazioni su un triste argomento da 2 blog che seguo: "Shark Divers" ed "Oceanic Dreams":

Nelle Isole Vergini (U.S.A.) sta prendendo piede un agghiacciante "safari":
un operatore turistico chiamato Shark Bite Charters, accompagna i suoi clienti a pescare gli squali tigre...i quali non vengono poi rilasciati, come avviene nella controversa pratica di "catch and release", ma proprio ammazzati (come ??? lasciati soffocare? con una bastonata? non è dato sapere...) per farsi belli al rientro in porto.

Tristezza.

Questo il video delle loro "prodezze" che sta girando in rete (purtroppo hanno disabilitato commenti e codici per prelevare il filmato):

Video su Youtube

Secondo uanto ho letto su questi 2 blog, pare che Shark Bite Charters abbia anche una pagina su facebook, sulla quale però non è possibile lasciare commenti negativi, in quanto vengono prontamente rimossi.

Possiamo però mandare una mail, una lettera, una cartolina ????
certo che sì !!!
;-)
Ecco i recapiti:


E-mail: sharkbitecharters@gmail.com
Ufficio: Coral Bay, St. John, U.S.Virgin Islands
Posizione geografica: 16213 Spring Garden

lunedì 2 maggio 2011

"Fish Dependence Day"


Povero Mediterraneo....
secondo una ricerca del New Economics Foundation l'impoverimento dei nostri mari diventa ogni anno più grave, la pesca nazionale non riesce a supportare il nostro fabbisogno se non per pochissimi mesi e l'importazione di pesce per le nostre tavole è sempre più consistente.

Di seguito l'articolo de La Repubblica:

Pesce, abbiamo finite le scorte, i nostri mari sempre più poveri

Il "Fish Dependence Day": l'ultimo pesce preso in Italia lo abbiamo mangiato il 30 aprile.
Da questo momento, usiamo solo prodotti importati.
Lo rivela la ricerca della New Economics Foundation, che calcola la capacità produttiva dei mari dei vari Paesi europei e la confronta con i consumi di pesce negli stessi Paesi
di ANTONIO CIANCIULLO

Dal 2000 è cresciuta senza sosta la differenza fra ricchezza dei mari e prelievo
ROMA - Abbiamo finito le scorte. Ci siamo mangiati l'ultimo pesce preso in Italia il 30 aprile e da ieri portiamo a tavola pesce importato. L'intera Europa consumerà la propria produzione ittica entro il 2 luglio, giorno in cui scatterà la dipendenza dagli altri mercati. Il calcolo è stato fatto dal Nef (New Economics Foundation), che si definisce un "think-and-do tank", un gruppo indipendente di ricerca e azione che studia il reale benessere economico dei vari Paesi. E la stima viene elaborata in base a una simulazione statistica: ogni anno si calcola la capacità produttiva dei mari dei vari Paesi europei e la si confronta con i consumi di pesce negli stessi Paesi.

Il risultato è sconfortante. Dal 2000 la differenza tra la ricchezza dei mari e il prelievo è diventata sempre maggiore, il deficit alimentare è cresciuto senza sosta. Ogni anno i nostri mari si impoveriscono rispetto all'anno precedente e il Fish Dependence Day, il giorno in cui finisce l'autosufficienza alimentare per il pesce, si anticipa. Ecco i dati relativi ad altri Paesi: in Spagna il pesce autoctono si esaurisce l'8 maggio; in Portogallo il 26 aprile; in Francia il 13 giugno; in Germania il 27 aprile; nel Regno Unito il 16 luglio. L'unico paese quasi in pareggio è la Svezia, autosufficiente fino al 30 dicembre.
Gli effetti del sovrasfruttamento degli stock ittici europei sono mascherati dall'aumento delle importazioni di pesce proveniente da altri mari. Ma il dato di fondo - si osserva nel rapporto - è che lo sviluppo dell'acquacoltura non è Ogni anno i nostri mari si impoveriscono rispetto all'anno precedenteriuscito a bloccare la crescente dipendenza dal pesce importato.

"Le catture sono in declino e gli studiosi avvertono che il 54% dei 46 stock ittici del Mediterraneo esaminati sono sovrasfruttati", dichiara Aniol Esteban di Nef/Ocean2012 e coautore del rapporto. "Gli italiani consumano la stessa quantità di pesce del 1999 ma poiché le catture sono molto diminuite hanno bisogno di importare il 37 per cento di pesce in più".

Nell'Unione europea, che vanta alcune delle più potenti flotte di pesca del mondo, le catture sono diminuite del 2 per cento l'anno dal 1993. I consumi invece sono cresciuti: tra il 1960 e il 2007 il consumo di pesce mondiale è quasi raddoppiato passando da 9 a 17 chili pro capite l'anno e in Europa si arriva a 22 chili. Secondo la Banca Mondiale le perdite economiche determinate, a livello globale, dall'eccesso di pesca, ammontano a 50 miliardi di dollari l'anno.


Qui il rapporto (in inglese)

venerdì 29 aprile 2011

Un'immagine per il weekend - D.Doubilet


photo David Doubilet - North Sound - Cayman Islands


Tralasciando che Doubilet è un grande Fotografo...
adoro la "fumettatura di questa immagine !!!

giovedì 28 aprile 2011

E stasera....pesce per tutto il villaggio !!!!




Secondo l'articolo riportato dall'International Business Times, qualche giorno fa sarebbe stato ritrovato, spiaggiato lungo la costa di Guangdong (Cina), un esemplare di un pesce sconosciuto.
Niete di strano, è successo altre volte....se non fosse per le straordinarie dimensioni dell'animale: 16 metri di lunghezza per un peso stimato di oltre 4 quintali !!!!
Purtroppo non si sa se l'avanzato stato di decomposizione del pesce consentirà di scoprire di più...
Secondo testimoni locali, al momento della scoperta l'animale era "imbragato" con alcune corde, probabilmente da pescatori del posto che poi l'hanno abbandonato a causa delle ovvie difficoltà di trasporto.

Di seguito l'articolo originale:

55 Feet Long Unknown Fish Species Found in China

A 55 feet long fish has been found in the seashore of Guangdong, China.
According to a local newspaper, the big fish weighs at least 10,000 pounds.
Hwang, a 66-years-old fisherman living in the near area, said he has never seen anything like this in his whole life and that the fish was tied with ropes when it was first found.
Many people have flocked to see this strange specimen since its discovery, although its rotting corpse already emits a foul smell.
The people living in the area think the fish was caught by some fisherman but was abandoned due to its heavy weight, hence the ropes.
Due to the serious decay of the fish's body, it is almost impossible to identify the species, according to the local newspaper.
The fish was discovered on April 25th.

martedì 26 aprile 2011

VERGOGNA /2 !!!!!



Ad 1 anno esatto dall'immane disastro ambientale causato dalla piattaforma petrolifera della BP in America e dopo aver parlato di questa
vergogna sull'Adriatico, lo stesso tema si ripropone ( nel silenzio generale ) anche per il Canale di Sicilia...

Alcuni stralci da un agghiacciante articolo da La Repubblica di oggi:

La Transunion ha già annunciato ai comuni iblei che a fine aprile inizierà a sondare il fondale dello specchio d'acqua davanti a Pozzallo, a 27 chilometri dalla costa. L'Audax, invece, di sonde non ha più bisogno: in estate, si legge sul suo sito web, potrebbe cominciare a trivellare a 13 miglia da Pantelleria. Non molto lontano, nei dintorni delle Isole Egadi, anche la Northern Petroleum riscalda i motori delle sue piattaforme.
Sotto l'ombra dell'inferno libico e quella di un possibile blackout energetico, la primavera delle trivelle sul mar Mediterraneo - esorcizzata dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo che prometteva di difendere a spada tratta il Canale di Sicilia, costi quel che costi - è oramai alle porte.

...
La Northern Petroleum lo sa e lo scrive: "La legislazione italiana che vieta le trivellazioni off-shore entro le 12 miglia dalla costa - si legge nel comunicato - avrà un effetto irrilevante sugli assetti della compagnia". Così, in barba al no della Regione e a quello dei sindaci, la Northern fa sapere di poter estrarre dai suoi giacimenti ben 4 miliardi di barili che tradotti in quattrini significano 400 miliardi di euro nelle tasche dei petrolieri. Briciole o nulla per lo Stato italiano dove le royalty che le compagnie minerarie lasciano al territorio dove estraggono senza imporre franchigie arrivano a malapena al 4 per cento contro l'85 di Libia e Indonesia, l'80 di Russia e Norvegia, il 60 in Alaska, e il 50 per cento in Canada.
"Al di là dell'aspetto ecologico, per l'Italia le trivelle sono anche antieconomiche" spiega Mario Di Giovanna, portavoce di "Stoppa la Piattaforma".
"Se ci adeguassimo agli standard delle royalty degli altri paesi, facendo i conti della serva, potremmo estinguere, solo con una minima parte del canale di Sicilia, il 25 per cento del debito pubblico italiano".

giovedì 21 aprile 2011

Un'immagine per il weekend - A.Mustard - #2

Nell'uovo di Pasqua vorrei trovare....

...QUESTO !!! :-)

Phycodurus eques - Photo by Alex Mustard


Il Leafy Sea Dragon o Dragone foglia si trova solo nelle acque dell'Australia del Sud e fa parte della famiglia Syngnathidae come il cavalluccio marino ed il pesce ago cavallino di cui ho parlato qualche giorno fa...
Elegante e bizzarro, anche il Phycodurus eques fa del mimetismo il suo cavallo di battaglia.

Un interessante video da YouTube:

mercoledì 20 aprile 2011

Il pesce ago cavallino - video

Ieri ho parlato del pesce ago cavallino (Syngnathus typhle)
in questo post.
Ripensandoci, oggi, mi è venuto in mente che da qualche parte avrebbe dovuto esserci qualche piccolo video (girato con la macchina fotografica, niente di professionale, eh!)fatto ad Ustica nel 2007, da cui si può capire meglio come questo pesce riesca a mimetizzarsi perfettamente nel suo habitat:

martedì 19 aprile 2011

Strane creature: il pesce ago cavallino


Foto gentilmente concessa da Davide Lopresti.
L'immagine spettacolare mostra un paio di isopodi (parassiti) presenti nella bocca del pesce ago cavallino.


Una delle mie creature marine preferite nell'immagine di uno dei miei fotografi preferiti :-)
Il pesce ago cavallino,
Syngnathus typhle, è uno straordinario pesce della famiglia Syngnathidae ( quella dei cavallucci, per intenderci ) presente nei nostri mari ma molto difficile da individuare, in quanto vive nelle praterie di posidonia, nelle quali si mimetizza perfettamente per forma, colore e ...movenze!
Indovinate un po' dove è ????

Foto di Andrea Petrachi - Ustica 2007

lunedì 18 aprile 2011

Par condicio/2


Foto di David Doubilet - Maldive

Avevo già parlato di "Par condicio" e di "pari opportunità" in questo post: dopo il cavalluccio, anche il maschio del pesce pagliaccio Amphiprion frenatus si rivela un ottimo padre che si prende cura dei suoi piccoli...proteggendo il nido dai predatori ed ossigenando le uova con il movimento delle sue pinne.
Very cute!
:-)

venerdì 15 aprile 2011

VERGOGNA !!!!!

Mentre siamo distratti dal bunga bunga e dal processo breve, un' altra ignominia si sta perpetrando ai danni del nostro Paese.

Il Ministro dell' Ambiente (!) Prestigiacomo, ha infatti dato il via libera alla ricerca di petrolio nell' Adriatico a pochi chilometri dal Parco Marino delle Isole Tremiti (Puglia)....

Il tutto nel silenzio più assoluto.

Mi chiedo: ma la mattina, costoro che hanno queste belle idee, riescono a guardarsi allo specchio senza che il loro riflesso gli sputi in un occhio ?????

Un paio di stralci da Il fatto quotidiano:

"Sulle trivellazioni Stefania Prestigiacomo ci ripensa. Il 13 maggio 2010, mentre gli Stati Uniti erano alle prese con il disastro ambientale nel Golfo del Messico, il ministro dell’Ambiente ha espresso un deciso no alla ricerca indiscriminata di petrolio nel Mediterraneo. Ma appena dieci mesi dopo la Prestigiacomo ha firmato con il ministro per i Beni e le attività culturali Giancarlo Galan il decreto n. 126 del 29 marzo 2011 per dare il via libera alla ricerca di idrocarburi nell’Adriatico, a pochi chilometri dalla riserva marina delle isole Tremiti."

....

"Secondo Legambiente il progetto è “una follia”, che oltre a minacciare il patrimonio ambientale e stravolgere la politica energetica della regione, rischia anche di rivelarsi un flop economico: “Stanno aumentando sempre di più le istanze e i permessi di ricerca di greggio nel mare e sul territorio italiano – si legge in una nota -. Una ricerca forsennata per individuare ed estrarre le 129 milioni di tonnellate che, secondo le stime del ministero dello Sviluppo economico, sono ancora recuperabili da mare e terra italiani. Ma il gioco non vale la candela. Visto che il Paese consuma 80 milioni di tonnellate di petrolio l`anno, le riserve di oro nero made in Italy agli attuali ritmi di consumo consentirebbero all’Italia di tagliare le importazioni per soli 20 mesi”.

Altro stralcio dal Corriere della Sera:

"Le ricerche di petrolio avverrebbero infatti con la tecnica dell’«air gun», che prevede spari fortissimi e continui, ogni 5 o dieci minuti, di aria compressa che mandano onde riflesse da cui estrarre dati sulla composizione del sottosuolo. Un metodo, questo, che in tanti hanno giudicato dannoso soprattutto alla popolazione marina, perché potrebbero causare lesioni ai pesci, e soprattutto la perdita dell’udito. In sostanza, si tratta di continui spari di aria compressa".

sono senza parole....


:-@

giovedì 14 aprile 2011

Un incontro inaspettato...

Dal Daily mail online di oggi un simpatico articolo su un incontro decisamente inaspettato: Lynne Morris, 53enne scozzese, ha portato come sempre il suo cane di razza boxer a passeggiare lungo la spiaggia nei pressi di Fife. Mentre giocavano ad un "classico" (lei tirava una pallina da tennis in acqua ed il cane correva a recuperarla) un animale inconsueto ha fatto capolino: un cucciolo di foca !!! Il boxer, molto incuriosito, si è avvicinato annusando e studiando il nuovo amico che, un po' imbarazzato, gli ha rifilato una pinnata sul muso ! :-) Ecco la simpatica sequenza di foto (immagini di Lynn Morris):

L'articolo originale: Flippin' cheek! Moment an inquisitive boxer dog got a slap from a seal as he fetched a ball


By Daily Mail Reporter This inquisitive dog was left stunned when a playful seal gave him a friendly slap on the cheek after he bounded into the sea during a game of fetch. The seal suddenly appeared and patted the boxer dog on the face during the unusual encounter after he chased a tennis ball that had been thrown into the ocean by his owner. The young dog noticed the baby seal with its head poking out the water and instead of retrieving his ball, he circled his intriguing discovery. Tentatively, he walked up to the sea mammal for a sniff but was shocked when the fearless seal reached out to his face. In shock, he left the ball in the water after a few seconds and headed back to the shore. Grandmother Lynne Morris took the photographs while going for a stroll along the beach with her husband, in Fife, Scotland. The 53-year-old human resources manager said: 'We had been walking to Aberdour castle when we saw a woman playing fetch on the seafront. 'She threw the ball into the water and without hesitation the dog ran in. The ball landed near a seal and the dog was fascinated by the creature. 'Instead of reaching for his ball he began circling the seal. They were incredibly docile and it was wonderful to watch. 'I was shocked by how calm the dog was, he was quite big and if I'd seen him walking along the road I would've crossed to the other side of the street. 'Then, the dog went right up to the pup for a sniff and he cheekily slapped him on the face with its flipper. 'He was stunned and didn't fancy going near his ball so just headed back to his owner.' Lynne, from North Middleton, in Midlothian, Scotland, added: 'I think there is an animal sanctuary nearby that had recently released a couple of baby seals into the wild. 'I take my camera everywhere and couldn't believe how lucky I was to get this encounter on film, it was remarkable.'