giovedì 30 dicembre 2010

La ciliegina sulla torta....


Che a Sharm fossero alla frutta ce lo faceva supporre la ridicola gestione del "problema squalo" ( riassuntino: spiagge chiuse, spiagge aperte, attacco fatale, spiagge richiuse, arrivo di esperti di fama mondiale, uccisione indiscriminata di ogni tipo di squalo pasturando e utilizzando "long lines", immersioni consentite solo ai sub con + di 50 immersioni, snorkeling vietato, no ok anche lo snorkeling ma solo dalla barca, ok alle immersioni per tutti, bagno vietato, no ok al bagno ma solo entro i 2 metri di profondità, snorkeling davanti agli alberghi vietato, no ok allo snorkeling dall'albergo ma solo con una guida tesserata CDWS....).
Ci mancava solo la ciliegina sulla torta.

Eccola.

Entra in scena Riccardo Sturla Avogadri, pilota di linea e appassionato di squali (vivi e morti, che colleziona e rinchiude in un acquario o di cui vende denti e mandibole!!!) che, dopo aver rilasciato esilaranti dichiarazioni (peraltro non richieste) sulla causa degli attacchi come ad esempio la pipì dei bagnanti (quindi davanti a Rimini e Riccione, ad Agosto, ci saranno milioni di squali pronti al banchetto?) nonchè l'odore proveniente dai ristoranti sul mare (peccato che a Sharm non ce ne sia uno, in riva al mare!) si offre per la soluzione risolutiva, tramite fantomatiche barriere ad onde elettromagnetiche...
Peccato che qualche giorno prima avesse dichiarato:

Domanda: Le autorità egiziane hanno deciso di riaprire ai turisti la spiaggia di Sharm el Sheikh adottando delle misure di sicurezza quali un costante lavoro di pattugliamento al largo e una bandiera rossa che avvertirà prontamente i bagnanti della presenza di eventuali squali nelle vicinanze. Secondo te quali altre misure di sicurezza è opportuno adottare?

Risposta: So che c’è stata una riunione con il governatore del Sinai e qualche esperto parlava di reti a protezione delle spiagge come avviene in Sud Africa e in Australia. I risultati sarebbero ottimi per i turisti in quanto avrebbero la certezza matematica di non essere morsicati accidentalmente, ma si è sottovalutato un grosso problema: in questo modo si ucciderebbero milioni di pesci perché si impiglierebbero nelle reti. Si è parlato anche di barriere elettriche che agirebbero sulle ampolle del Lorenzini (gli speciali organi di senso posseduti da squali e razze situati nella parte anteriore della testa che formano una rete di canali pieni di gel, n.d.r.) non facendo avvicinare solo squali e razze ma lasciando passare altri pesci, delfini, balene, tartarughe, etc. Purtroppo nessuno è esperto in questo campo e barriere di questo genere non sono mai state costruite."

Bene!
Migliaia di bagnanti, sub e (ultimi ma non meno importanti) pesci ad altri animali marini, sono felicissimi di fare da cavia all'esperimento del buon Riccardo, che se non ha le luci della ribalta su di se, pare non essere contento (ricordiamo ad esempio il pessimo gusto di vendere denti, mascelle di squalo ed altri macabri reperti di specie in via di estinzione in varie occasioni, tra cui la fiera subacquea EUDI, scatenando come ovvio una ridda di polemiche)!!!


Di seguito ecco il delirante comunicato diramato ai media e agli operatori del settore subacqueo, buon divertimento:


COMUNICATO STAMPA SUGLI AVVENIMENTI IN MAR ROSSO A SHARM EL SHEIKH

di riccardo sturla avogadri rientrato da Sharm El Sheikh

"Inizio questo comunicato stampa indirizzato a tutti i media e operatori del settore subaqueo e turistico, autorizzandovi sin da ora a rilanciarlo su tutti i motori di ricerca, siti, radio, etc.
Dopo 27 anni di duro lavoro nel campo squali iniziando principalmente con lo studio dei dispositivi antisqualo a onde elettriche e della messa a punto di una tecnica che mi permetteva di addormentarli con la quale poi ho iniziato a marcarli per sapere i loro spostamenti è finalmente arrivato il giusto riconoscimento.
Ringrazio principalmente tutte le persone che in questi anni hanno aiutato la Shark Academy Onlus che dal 1 di gennaio apre le iscrizioni a tutti potendo così avere diritto di voto.
Come tutti sanno in mar rosso per la festa del sacrificio erano previste migliaia di pecore da sacrificare… Un mese prima dell’evento è esploso un condotto di gas sotto una collina uccidendone molte migliaia, questo ha reso necessario integrare quelle mancanti facendo arrivare via mare due navi dalla Somalia ed Ethiopia circa 70 mila pecore. Durante il tragitto ne sono morte 4200 che sono state buttate in mare pensando andassero sul fondo, invece si sono gonfiate, tornate in superficie e trasportate dalle correnti sulle coste di Sharm El Sheikh portandosi dietro centinaia di squali di ogni specie, specialmente quelli oceanici (Longimanus e Mako). Questi squali si sono nutriti delle carcasse in decomposizione che hanno creato ammoniaca, l’ammoniaca infatti è usata per attirare gli squali in quando fa credere al pesce che ci sia un corpo morto in acqua di cui nutrirsi. I bagnanti in acqua spesso fanno urea che diventa ammoniaca, questo fa si che gli squali vanno a mordere le persone. Dopo vari tentativi di capire cosa sia successo in Egitto e dopo la chiusura, apertura e richiusura delle spiagge sono stati interpellati da tutto il mondo diversi esperti, nessuno è stato in grado di trovare una spiegazione certa dell’accaduto e nessuno ha trovato una soluzione al problema. Un gruppo di diving, operatori del settore nautico e direttori di alberghi hanno a questo punto iniziato a cercare qualcuno che potesse risolvere questo problema. E’ saltato fuori il nome della Shark Academy Onlus che al momento e’ presente nei primi 10 siti di tutti i motori di ricerca digitando la parola shark facendo registrare dai 2000 ai 3000 contatti giornalieri. Sono stato quindi convocato in qualità di presidente e fondatore della S.A. da questo gruppo di operatori del settore capeggiati da Gualtiero Camerini (wally) manager del sharm coast & sheikh coast diving il quale mi ha organizzato una conferenza presso l’hotel Savoy a Sharm El Sheikh con il Governatore del Sinai il 20 dicembre 2010. Alla conferenza erano presenti circa 30 dirigenti del settore turistico del mar rosso. La mattina avevamo fatto un sopraluogo nei posti degli attacchi equipaggiato di apparecchiatura PCE molto sofisticata per misurare i valori dell’acqua (ph, ossigeno, salinità, conduttività, microvolts, ammoniaca, nitrati, nitriti etc.). Abbiamo testato un dispositivo di nuova concezione che tiene lontani squali e razze ma che fa passare tutti gli altri animali marini. Durante la conferenza ho fatto una presentazione della Shark Academy Onlus e dei risultati ottenuti in questi anni. E poi illustrato il progetto di protezione delle coste. Il progetto consiste in una barriera ad onde elettromagnetiche creata attraverso degli elettrodi disposti di fronte le spiagge che faranno da filtro solo per gli squali e le razze non per gli altri pesci. In questo modo potrò evitare di far mettere le reti che ucciderebbero milioni di pesci, oltretutto molti di questi pesci rimasti incastrati nelle maglie delle reti attirerebbero altri squali che mordendo il pesce potrebbe rompere la rete e fare dei buchi per poi entrare comunque al suo interno! Questo tipo di tecnologia esiste già per difese personali ma nel mondo non è mai stata usata per proteggere una intera area. Il progetto è piaciuto molto e il giorno dopo siamo stati autorizzati a recarci in mare aperto al limite del parco marino per attirare dei Longimanus. Il Governatore ha anche richiesto al parco marino di collaborare con noi. Equipaggiato di ogni tipo di dispositivo preso dal museo/centro ricerca Shark Academy presente nella mostra squali di Jesolo lido Shark Expo e grazie ad apparecchiature scientifiche messe a disposizione direttamente dalla Shark Expo di Jesolo, siamo andati in acqua simulando le stesse condizioni degli attacchi, provvisti solo del dispositivo antisqualo ad onde elettriche. I risultati delle ricerche verranno esposti durante una conferenza stampa che stiamo preparando nel centro ricerca squali a Jesolo Lido. Al momento abbiamo ricevuto l’incarico di costruire 13 barriere di 100 mt per i principali hotel di Sharm El Sheikh. Il giorno 28 dicembre sono state riaperte le spiagge ma non sta comunque entrando quasi nessuno in acqua in quanto non è ancora stata fatta nessuna barriera di protezione e la paura di essere attaccati accidentalmente da uno squalo è ancora grandissima e non andrà mai via finchè non si vedrà qualcosa di materiale. Circa il 60% di cancellazioni di prenotazioni stanno mettendo in crisi molti operatori del settore turistico. Da un momento all’altro mi sono trovato ad essere un esperto in un campo che non pensavo sarebbe mai servito per la protezione delle spiagge, nel 1996 (ben 14 anni fa ero diventato l’importatore ufficiale per tutto il Sud Europa della prima versione di questo dispositivo chiamato P.O.D. protective oceanic device che ho poi modificato e che usavo come sicurezza per immergermi con squali bianchi, tigre zamebsi etc.), tutti sanno che gli squali non sono pericolosi per l’uomo, purtroppo aver alterato le condizioni naturali delle acque ora ha realmente creato un alto rischio per l’uomo di essere confuso per una potenziale preda. La prima barriera elettromagnetica sarà pronta entro un mese da ora, avrà una estensione dalla spiaggia di 50 mt x 100 mt fino a una profondità di circa 16 metri. I bagnanti potranno quindi riprendere le loro normali operazioni di snorkeling, nuoto, etc. CON UNA SICUREZZA DEL 99% solo all’interno di queste barriere. Sul sito www.sharkacademy.it saranno visibili le foto delle barriere anche in tempo reale grazie a telecamere subacquee che ne mostreranno il funzionamento. Mi dispiace solo che il governo Italiano, regioni comuni e politicanti sappiano solo fare un sacco di chiacchere e come al solito pensano solo ad arricchirsi alla faccia di molti come il sottoscritto che a proprie spese è andato in ferie a cercare di risolvere un problema di carattere mondiale, sono arrivati più riconoscimenti da altri paesi piuttosto che dal paese per cui lavoro e al quale pago le tasse… scrivetemi a info@sharkacademy.com "

mercoledì 29 dicembre 2010

Situazione Sharm: un contentino per tutti


Ecco l'ultimo comunicato rilasciato ieri dalla CDWS (Chamber of Diving and Water Sports) che non posso fare a meno di commentare (in blu), dato che il ridicolo sembra non aver fine !!!

28 December: copy of Decree # 389
Tuesday, 28 December 2010

CDWS today received Decree # 389 dated 28.12.10 from the office of the Governor of South Sinai.

The decree states the following:

- all areas along the Sharm el Sheikh coast line are now open to water sports.

Tutte le aree sulla costa di Sharm el Sheikh sono riaperte per gli sports acquatici.
Bisognerebbe capire cosa intendono per "water sports":
Snorkelling? No.
Nuoto? No.
Banana boats? Boh.
Immersioni? Boh, non le avevano già consentite dappertutto?

- swimming is permitted in front of hotels on the condition that the hotel provides a ‘secure swimming area’. A ‘secure swimming area’ is defined as no deeper than 2m and clearly marked with buoys and ropes.
Si può nuotare di fronte agli hotel, solo se l'hotel allestisce un'area sicura: massima profondità 2 metri, delimitata da boe e corde (che notoriamente spaventano gli squali?!?)....quindi?
Quindi solo nelle baie...Naama Bay, Sharks Bay, Sharm el Moya, nella laguna dopo l'ex Conrad a Ras Ghamila e sul bagnasciuga della costa dato che da tutte le altre parti il reef è a frangente, quindi con profondità superiore ai 2 metri...

- CDWS confirmed with Gen. Ahmed Saleh that; all regulations relating to snorkelling in previous decrees still apply according to the decree # 358 (i.e. snorkelling in Tiran area only, only by boat and no drift snorkelling)
Confermate le disposizioni già in vigore : Snorkelling solo a Tiran, solo dalla barca e solo in shamandura...però però però ecco l'eccezione per non scontentare gli albergatori:

- the exception to this rule is that snorkelling activities maybe conducted where a hotel has a fringing reef, on the condition that they are accompanied by a snorkelling guide. The snorkelling guide must be a CDWS card holder and be working for a CDWS member centre.
Lo snorkelling può essere effettuato anche dagli hotel che hanno un reef a frangente (= ossia tutti quelli che non sono in una baia) con la condizione che ci sia una guida che abbia il tesserino della CDWS e che lavori per un centro CDWS (notoriamente invisi agli squali più audaci ?!?).................

martedì 28 dicembre 2010

Reti antisqualo a Sharm?

foto © Jeremy Stafford-Deitsch

Dopo la ridda di articoli, interviste, servizi tv che hanno intasato i media, tutto tace per quanto riguarda il "problema squalo" di Sharm el Sheikh.
Ma si sa, è Natale e sono tutti più buoni (longimanus inclusi) e bisogna tentare di salvare la stagione, dopo la magrissima figura che le autorità egiziane hanno fatto nella gestione della vicenda.
Un silenzio sospetto avvolge quello che avviene a Sharm.
Le uniche news arrivano da HEPCA (Hurghada Environmental Protection and Conservation Association)che, dopo aver denunciato il massacro di un gran numero di squali (quindi non solo quei 2 mostrati alle tv di tutto il mondo) ci avverte che l'unica soluzione trovata dal pool di esperti (nemmeno concordi tra loro) e dalle autorità, sia quella di posizionare delle reti che proteggano i bagnanti da un eventuale incontro con uno squalo.
Inutile sottolineare il devastante impatto che avranno queste reti sul delicato ecosistema di una barriera corallina...

giovedì 23 dicembre 2010

Il mare d'inverno - Franco Banfi

Natale.
Freddo. Neve. Ghiaccio.
Anche al mare...
Mi sembra il momento giusto per gustare queste splendide immagini di Franco Banfi:






martedì 21 dicembre 2010

Video del mancato attacco del longimanus - Sharm agosto 2010

Ecco finalmente il video girato il 19 Agosto 2010 a Gordon Reef (Sharm el Sheikh)quando abbiamo avuto un incontro molto ravvicinato con uno squalo Carcharhinus longimanus mentre attendevamo la barca in superficie dopo un'immersione; avventura raccontata nel post "Tra le pinne del longimanus".

Il video dura solo 28 secondi ed è stato girato con un grandangolo, dunque lo squalo era molto più vicino di quanto non sembri (!).
In questo frangente, dopo aver realizzato che lo squalo ci puntava avvicinandosi molto (una spanna da me !!!) e dopo avergli rifilato 2 calci con tutta la forza che avevo, stiamo scappando mentre la barca ci viene a prendere a tutto gas.
Dato il momento, la qualità del video non è un granchè ;-)

Protagonisti: io,Ella (pinne fucsia) Cicciuzz (pinne gialle) Toscanello (pinne nere)

Tolte le restrizioni alle attività subacquee a Sharm el Sheikh

Photo: ALAMY

La CDWS ha diramato un comunicato con cui informa che sono state tolte le restrizioni applicate alle attività subacquee dopo gli attacchi di squalo avvenuti 3 settimane fa lungo la costa di Sharm el Sheikh.
Nulla cambia invece per quanto riguarda lo snorkeling, per cui rimangono in vigore i divieti pubblicati qualche giorno fa.

CDWS member update: diving restrictions lifted


All diving restrictions put in place following the series of shark incidents since 30 November have now been lifted.

Following continuing safety assessments and a gradual change in restrictions, CDWS is pleased to inform members that all diving activities can continue under the normal safety and standards guidelines applicable before the incidents.

At this time, restrictions regarding snorkelling remain unchanged. As and when there will be changes to these restrictions, we will send out an announcement

venerdì 17 dicembre 2010

giovedì 16 dicembre 2010

Sharm: nuove regole per immersioni e snorkeling

Ieri sera la CDWS ha diramato un nuovo comunicato con le nuove regole per le immersioni subacquee, i corsi e lo snorkeling nell'area di Sharm el Sheikh, valide fino a nuovo comunicato.
Riassumendo:

A-I sub con più di 50 immersioni si possono immergere ovunque, anche dalla spiaggia, su tutta la costa senza restrizioni di sorta.

B-I sub con meno di 50 immersioni possono effettuare immersioni solo nei siti in cui la barca può essere ormeggiata. Non sono consentite drift dives )immersioni in corrente con la barca non ancorata). Per questi sub rimane interdetta la zona a nord di Naama Bay, finoa Ras Nasrani (almeno fino al 21.12).

C-Principianti (corsi ed introductory dives) possono effettuare le immersioni solo nelle seguenti aree:
Sharm El Maya
Naama Bay
Sharks Bay (solo dalla spiaggia)
South & North Lagoona in Tiran
Nabq Bay

D-Per i corsi avanzati a sub con + di 50 immersioni: seguire il punto A
Per i corsi avanzati a sub con - di 50 immersioni: seguire il punto B
Non sono consentiti per il momento i corsi Rescue (per evitare lunghe permanenze in superficie ed evitare il panico nei bagnanti simulando i soccorsi)

E-Snorkeling dalla barca: può essere effettuato solo nell'area di Tiran e solo con la barca ancorata, almeno fino al 21.12

F-Glass boat: Nessuna restrizione

G-banana boat e sci d'acqua rimangono per il momento vietati


Ecco il comunicato originale:

CDWS member update: 15 December 2010
22:00

On 14 December 2010 CDWS received Governor Decree # 357 for year 2010 relating to the opening of some beaches and the restart of some marine excursions in Sharm el Sheikh.

This decree caused a lot of confusion and as a result, chairman of CDWS Mr Hesham Gabr, requested a meeting this evening with the Governor of South Sinai and the Egyptian coast guard in a bid to gain some clarification for CDWS members on what activities are allowed and which are not.

As a result of this meeting, CDWS can now confirm the governor ruled upon the following:

A: for certified divers with 50 dives or more:
Diving is allowed in all sites including shore sites.

B: for certified divers with less than 50 dives:
Diving is allowed where there are mooring lines only.
No drift dives are allowed.
The area north of Naama Bay to Ras Nasrasni remains closed to this category of diver - this applies until 21.12.2010

C: for beginners courses & intro dive activities,
Diving is allowed only in the following areas (this applies until 21.12.2010)

Sharm El Maya
Naama Bay
Sharks Bay (from the shore only)
South & North Lagoona in Tiran
Nabq Bay


D: other divers

For advanced training of divers with 50 dives or more, the same rules as category A applies.
For advanced training of divers with less than 50 dives, the same rules as category B applies.
Rescue training is temporarily not allowed due to the following reasons :
to avoid prolonged time spent on the surface performing skills.
to avoid causing panic to tourists due to the simulated behaviour of the diver playing the role of a victim.

E:Snorkelling
Snorkelling excursions by boats are allowed only in all areas of Tiran.
No drift snorkelling is allowed. Other areas remain banned - this applies unt il 21.12.2010

F: Glass bottom boats and semi-subs
Glass bottom boats & semi-subs are working as usual.

G: Banana, tube and water ski
Activities of banana, tube and water ski remain banned until further notice.

mercoledì 15 dicembre 2010

Errata corrige: spiagge ancora chiuse a Sharm

Dal comunicato di ieri della CDWS (Chamber of Diving and Water Sports) le spiagge di Sharm el Sheikh rimangono interdette alla balneazione (tranne quella di Naama Bay e Sharm el Maya, a patto di seguire le regole ed indicazioni del Governatorato del Sud Sinai).
Rimangono inoltre in vigore le restrizioni per l'attività subacquea:
-sub con almeno 50 immersioni registrate
-immersioni consentite solo a Tiran, Ras Mohammed e lungo la costa a sud di Naama Bay
Seguono alcuni consigli da parte del team di esperti che si sta occupando del caso, sia alle autorità, sia ai subacquei, su come comportarsi in caso si venga avvicinati da uno squalo.




CDWS update: 14 December 2010

1.Diving restrictions continue
2.Scientist recommend short-term and long-term measures to prevent shark attacks.

Restrictions on diving and watersports activities remain in Sharm el Sheikh, while safety assessments continue following the shark attacks.

CDWS would like to reassure its members that it is constantly monitoring the situation and hopes to gradually lift the restrictions in the near future. However, the organisation has underlined its priority in any decisions is the safety of visitors and its members.

The majority of areas in Sharm el Sheikh remain open to diving activities for CDWS members and their clients, however, there are the same restrictions on where these can take place and on client experience.

Qualified diving clients, who must have a minimum of 50 logged dives, are permitted to participate in scuba activities run by boat by CDWS members in the following areas:

- Area of Tiran
- All dive sites south of Naama Bay to Ras Mohammed National Park
- The entire area of Ras Mohammed National Park

Diving remains completely banned at this time in the area between Ras Nasrani to the north of Naama Bay jetty (also known local north area). No shore diving is permitted anywhere in the Sharm el Sheikh area.

Under NO circumstances are introductory or training dives permitted to take place in the sea anywhere in Sharm el Sheikh until CDWS members are notified otherwise. However, training and introductory diving activities are able to take place in other resorts, such as Dahab.

Snorkelling activities and other watersports remain heavily restricted - with the exception of glass bottom boat operations and semi-submarines - along the whole of the Sharm el Sheikh coastal area. According to the latest information received by the CDWS from the South Sinai Governorate office, snorkelling/swimming in the sea is only permitted in the following areas:

- in designated safe, natural sheltered bay areas within the Ras Mohammed National Park (Hidden Bay) and the Nabq National Park. The South Sinai National Park is responsible for monitoring the safety of these activities.

- The beach areas of Naama Bay and Sharm el Maya are open for swimming and snorkeling under strict South Sinai Governorate rules and regulations that must be adhered to by all hotels in these areas.

CDWS asks members to ensure divers remain vigilant in the water, particularly in areas where sharks are present (see recommended guidelines below).

Scientists working to determine the causes of the five shark attacks confirmed there were two species involved in the incidents: one oceanic whitetip shark and one mako shark. Factors that contributed - but are not limited to - the causes of behavioural change in sharks involved in attacks were also revealed at a press conference on Sunday 12 December in Sharm el Sheikh. The following was confirmed:

- A major factor in this incident was the illegal dumping of sheep carcasses one month before the incidents.

- Illegal activities of feeding marine life. Localised feeding of reef fish and/or sharks by swimmers, snorkellers and some divers

- Depletion of natural prey in the area caused by overfishing

- Unusually high water temperatures in Sharm el Sheikh

Following the publication of these findings, leading shark expert George Burgess offered the following recommendations to Egyptian government officials:

- Not to kill any sharks

- Take serious actions to fully investigate and take action against illegal dumping of animals or other waste products

- Practice of feeding of marine wildlife, particularly reef fish and sharks, should be immediately stopped. Violations of this ban should see sufficiently high fines.

- Need for education of personnel working on boats and beach hotel staff (suitable marine environmental and lifeguard training)

- Education of tourists and the public on environmental awareness, including the dangers of feeding marine life, through films on planes, tour operator and hotel briefings, as well as dive and snorkel operation briefings.

- Strict enforcement of illegal fishing laws to ensure natural prey for animals such as sharks is not depleted.

- Investment in further shark studies in the Red Sea.

In relation to suggestions by officials at the press conference that netting should be present around some beaches, George Burgess added the following clarification:

There are two types of nets used. Meshing or gill nets are designed to kill as many sharks as possible and are totally unacceptable. Exclusion nets designed to be a barrier between sharks and swimmers do not kill marine life. These exclusion nets are recommended only in areas with flat sandy bottoms, with low current and wave action. Use of these nets in any other area would be very damaging to the environment.

For all media enquiries and information on restrictions on beach and swimming activities, please contact the South Sinai Governorate directly. Official Egyptian government spokesman, Mr Ahmed Saleh, Deputy Governor for South Sinai. Tel. +20 10 164 0441

Shark diving guidelines:
CDWS chairman Hesham Gabr said: "It is widely known sharks behave very differently towards divers in the water. However, as an extra precaution, only experienced divers are permitted to take part in guided activities in Sharm el Sheikh at this time. The 50 logged dive limit is a benchmark judged in recognised scuba standards to ensure divers have good buoyancy and control underwater and behave in a calm and controlled manner."

The following recommendations were published in BLUE magazine Issue Seven and provided by Red Sea shark researcher Dr. Elke Bojanowski:

General Rules for Observing Sharks
- Elke insists that diving with oceanic whitetip sharks can be a completely safe as well as exciting experience, but explains that (like with any other predatory shark) certain behavioural rules should be followed to avoid potentially stressful or even dangerous situations:

- Only enter the water if you are comfortable with the situation, and confident that you can stay calm

- Do not enter the water if there is any sign of feeding activity around the boat

- Be aware that you are most vulnerable on the surface, so control you buoyancy at all times

- Avoid erratic movements

- If you want (or need) to leave the water, do so in a calm and orderly fashion

- Try to avoid surfacing straight above a shark swimming below you

- To avoid oceanic whitetips coming too close for your comfort, staying next or slowly retreating to the reef might help

- Do not try to touch or in any way harass a shark

- Do not be alarmed by a shark calmly circling you, just make sure to turn with it and keep it in sight

- Stay alert and look around you from time to time to see if another shark is approaching you from behind/underneath/above; otherwise one might sneak up to you

- Generally, sharks are more reluctant to closely approach groups of divers than single ones

- REMEMBER: you are in the water with a wild predator, whose behaviour will never be 100% predictable!

lunedì 13 dicembre 2010

Sharm: riaprono le spiagge ?

Ultim'ora:

Le spiagge di Sharm el Sheik riaprono alla balneazione (articolo da Full Travel.it)

"Inizia a rientrare l'allarme squali a Sharm el Sheik, tant'è che questa mattina arriva la notizia secondo la quale le spiagge stanno riaprendo alla balneazione, a patto di rispettare alcune misure di sicurezze delle quali i turisti dovranno tener conto.

Mohamad Abdel Fadil Shousha, Governatore della regione del Sinai del Sud, ha fatto sapere che le spiagge di Sharm el Sheik potranno gradualmente essere nuovamente accessibili alla balneazione. I turisti in partenza per la località del Mar Rosso possono tirare un sospiro di sollievo, a patto però di rispettare alcune semplici indicazioni diramate dalle autorità competenti.
Anzitutto, si chiede di osservare sempre l'eventuale presenza di bandiere rosse che inibirebbero l'accesso alle acque: il segnale avvertirebbe circa la presenza di squali.
Inoltre si fa presente che è vietato portare con sè cibo e sacchetti con alimenti di qualsiasi tipo quando ci si appresta a fare immersioni e escursioni per osservare la barriera corallina.
Infine, poichè la riapertura delle spiagge avverrà nelle zone adiacenti le strutture alberghiere, si sconsiglia assolutamente di raggiungere altri lembi di litorale non esplicitamente aperti.
Le autorità egiziane hanno intensificato il pattugliamento della zone, sia da mare che da terra, e stanno invitando i gestori degli hotel, dei villaggi e dei resort ad attenersi alle nuove indicazioni di sicurezza. "

Autore: Redazione FullTravel
Pubblicato il: 13 dicembre 2010

Sharm: quanti attacchi di squalo ci sono stati in realtà ?

Venerdì scorso ho trovato questo resoconto pubblicato da GL Press .
L'autore, Alessandro Calimeri (che vive e lavora a Sharm come guida subacquea, foto a fianco) riporta di alcuni attacchi da parte di squali avvenuti PRIMA di quelli di fine novembre/inizio dicembre.

La domanda è: come mai non se ne è avuta notizia?
Soprattutto di quello fatale ai danni di un ragazzino?
Nel frattempo sto cercando altri riscontri nel web...

"Come il film di Steven Spielberg, lo “Squalo”, così alcune persone paragonano l’avvenimento accaduto domenica scorsa, 5 dicembre, a Sharm El Sheikh quando una turista tedesca di 70 anni, è stata attaccata da uno squalo di fronte all’albergo in cui alloggiava.
I testimoni dicono che l’animale si è portato proprio a ridosso della barriera per compiere il suo attacco, come non era mai accaduto.
Ma andiamo per ordine, spiegando nel dettaglio quali sono stati i fatti, prima del tragico avvenimento.
A metà novembre, al termine dell’Aid Kibir (festa musulmana), vengono gettati in mare mucche, agnelli e montoni, che vengono sgozzati per usarne il sangue. Questo per evitare il pagamento della tassa sullo smaltimento del bestiame, introdotta quest’anno dal governo egiziano. Sabato 20 novembre, in un villaggio di Sharm, avviene il primo attacco di squalo a una snorkelista. Domenica 21, in un famoso villaggio di Sharm, muore un ragazzino per le ferite riportate a causa dell’attacco di uno squalo ma la stampa non ne viene a conoscenza e la notizia non viene diffusa. Mercoledì 1 dicembre tre turisti russi e uno ucraino, in due episodi differenti, vengono attaccati davanti ai loro alberghi nella località di Ras Nasrani. Dalle varie testimonianze dei bagnanti si tratterebbe di uno squalo pinna bianca oceanico (Longimanus Carcharinus) con un evidente cicatrice sulla coda (E NON DI UNO SQUALO BIANCO O UNO SQUALO DALLA PINNA BIANCA COME RIFERITO DA ALCUNE IMPORTANTI EMITTENTI ITALIANE). Le spiagge vengono chiuse per tutelare la sicurezza dei bagnanti. Giovedì, dopo che le autorità hanno ben pasturato la zona (PER FARE COSA? PER ATTIRARNE ALTRI?) vengono catturati un Longimanus e uno Squalo Mako (Isurus Oxyrinchus), si dice complici degli attacchi. Dopo averli squartati e controllati minuziosamente non viene trovato nulla dentro. Come se niente fosse le spiagge vengono riaperte e i bagnanti tornano in acqua. Fino ad arrivare a domenica 5 quando, all’ora di pranzo, davanti allo “Hyatt Resort”, nella zona di Near Garden, viene attaccata e uccisa una turista tedesca di 70 anni. A tragedia avvenuta spiagge di nuovo chiuse. Incalzano le polemiche, giustamente, sulla rapida riapertura delle spiagge e sul fatto che due squali sono stati uccisi senza un vero motivo. Ma martedì 7, con un comunicato ufficiale, il Ministero egiziano decide di riaprire alcuni siti solo a subacquei esperti, con almeno 50 immersioni alle spalle. Nella mia incredulità decido che non ha alcun senso andare in acqua. Sì, lo squalo ha attaccato solo bagnanti e snorkelisti e non subacquei, ma perché rischiare?! La mia tesi avrà un fondamento il giorno dopo, mercoledì 8, quando, nel Parco Marino di Ras Mohamed, a Shark&Yolanda Reef, il sito di immersioni più famoso quì a Sharm, ad un subacqueo viene strappata letteralmente una pinna. Dalle varie testimonianze si afferma che sia lo squalo Longimanus con la ferita sulla coda. Intanto a Sharm in questi giorni stanno arrivando esperti da tutto il mondo per spiegare i motivi di questi attacchi inusuali. Diverse le cause che ipotizzano gli esperti, tra cui la carenza di pesce che ha fatto avvicinare alla costa questi predatori cambiando le loro abitudini alimentari, oppure il fatto che per la festa musulmana, ipotesi più gettonata, sono stati gettati in mare capi di bestiame. Dopo qualche giorno i gas che si sono formati all’interno delle varie bestie hanno fatto formare ammoniaca, il cui forte odore ha fatto avvicinare gli squali che, ricordiamo, possiedono un olfatto sviluppatissimo. Il Natale sta per arrivare e qui a Sharm, come sempre, si riverseranno tanti turisti. Come reagirà chi di potere a questa situazione? Facendo carneficina di animali innocenti o riaprendo troppo presto le spiagge ai bagnanti irrequieti di andare in acqua e non a conoscenza del pericolo che potrebbe esserci? Di una cosa sono certo: il fattore economico di questo mese pesa tantissimo nelle tasche di molte persone. Ma è da incoscienti ed ingenui dire che è tutto a posto, riaprendo le spiagge solo perché sono stati pescati due squali non colpevoli dell’accaduto."

A cura di Alessandro Calimeri
Edited by, giovedì 9 dicembre 2010, ore 19,03.

venerdì 10 dicembre 2010

Risultati dell'esame dei morsi di squali degli attacchi di Sharm

Il Dott.Alessandro De Maddalena, uno dei più noti esperti di squali in Europa, ha mandato ieri a Varese News questa nota al direttore:


Alcune considerazioni sugli squali nel Mar Rosso

Spettabile Redazione,
un paio di giorni fa vi ho scritto per comunicarvi le mie conclusioni sugli attacchi di squali in seguito all'esame dei morsi inferti alle prime tre vittime che ho effettuato dietro richiesta della Chamber of Diving and Water Sports of Egypt. Alcuni media hanno riportato il mio comunicato, mentre altri hanno continuato a riportare informazioni inesatte e commenti non pertinenti espressi da persone che nulla hanno a che fare con la ricerca sugli squali.
E' stato appena comunicato da parte dei tre maggiori studiosi di attacchi di squali del mondo, Ralph Collier, Marie Levine e George Burgess (i primi due dei quali contattati dal governo egiziano dietro mia indicazione), che la mia identificazione delle specie responsabili era corretta. Le specie responsabili sono quindi un longimano, Carcharhinus longimanus, e uno squalo mako dalle pinne corte, Isurus oxyrinchus.

Distinti saluti,

9/12/2010
Dott. Alessandro De Maddalena

Squali a Sharm: le autorità sapevano delle carcasse di pecora da Settembre !!!

Dopo i recenti attacchi di squalo registrati ad inizio dicembre a Sharm el Sheikh, voci incontrollate parlano di pecore morte buttate in mare da un cargo nello stretto di Tiran, proprio di fronte ai resort.
Queste voci si sono fatte insistenti e qualche testimonianza è comparsa in rete; pare che anche il pool di esperti che è stato chiamato ad indagare sui tragici eventi dia la presenza di carcasse in acqua come uno dei probabili motivi dell'aggressività degli squali.

I due fatti sono correlati? Chissà.

L'unica conferma che ho trovato alla notizia è questo articolo dell'agenzia KUNA (Kuwait News Agency) secondo la quale le autorità egiziane sapevano del problema delle carcasse alla deriva dal mese di Settembre:

Egypt launches campaign to clear territorial waters of dead sheep
9/25/2010 9:45:00 PM

CAIRO, Sept 25 - "The Egyptian authorities started Saturday clearing the Straits of Tiran, northeast the Red Sea, of dead sheep thrown into the sea by a cargo vessel recently.

The move aims to prevent the carcasses being drifted towards the tourist resort of Sharm El-Sheikh, at the southernmost tip of Sinai Peninsula, Minister of State for Environment Affairs Eng. Majed George told reporters here.

"We have contacts managers of all hotels of the city, which overlook the straits, as well as the nature reserves there to inform them of the problem and coordinate steps in this regard," the minister pointed out.

"Reacting promptly to complaints from some hotels in the area, the operation room of the crisis-management unit adopted measures to retrieve the carcasses and bury them at an ecologically-safe site," George said.

"Measures are underway to assess the environment damage and sue the owner of the vessel Badr 3," he disclosed adding that a survey of the area showed 33 carcasses scattered off Ras Mohammad National Park.

Boats belonging to the Ministry of Environment and vehicles of the South Sinai Governorate take part in the clearing campaign.

The ship, owned by an Australian company and carrying The Bahamas flag, was reportedly carrying 120,000 heads of sheep when the accident took place."

giovedì 9 dicembre 2010

Il Team di esperti rilascia alcune dichiarazioni preliminari sugli attacchi di squali avvenuti a Sharm el Sheikh

Comunicato stampa di oggi, 9 Dicembre alle ore 14:00, rilasciato da CDWS (Chamber of Diving and Water Sports) sull'avanzamento delle indagini sugli attacchi di squalo avvenuti nei giorni scorsi a Sharm el Sheikh:


- Preliminary findings of shark scientific team

- Sharm el Sheikh diving restrictions remain in place until further notice


"The three international shark experts are continuing to work with authorities in Egypt to determine the causal factors involved in the spate of shark attacks in Sharm el Sheikh. The team is progressing with its scientific research and is verifying available data, as well as evidence gathered through eye witness reports from people both in the water and at the shore at the time each of each of the five attacks on snorkellers.

Scientists have indicated that their findings, up to now, suggest two species were involved in the attacks: one oceanic whitetip shark and one mako shark. Initial investigations by shark experts and marine scientists suggest factors that may have contributed - but are not limited to - the causes of behavioural change in sharks involved in attacks include the following:

*One or more incidents of illegal dumping of animal carcasses in nearby waters
*Depletion of natural prey in the area caused by overfishing
*Localised feeding of reef fish and/or sharks by swimmers, snorkellers and some divers
*Unusually high water temperatures in Sharm el Sheikh

CDWS would like to make it clear these are NOT the final conclusions, and that the investigation is still ongoing. The CDWS would also like to underline that it has NOT been, or will be, involved in any shark hunts.

The restrictions placed on diving and watersports activities along the Sharm el Sheikh coast will continue until further notice. The majority of areas in Sharm el Sheikh remain open to diving activities for CDWS members and their clients, however, there are restrictions on where these can take place and on client experience.

Qualified diving clients, who must have a minimum of 50 logged dives, are permitted to participate in scuba activities run by boat by CDWS members in the following areas:

- area of Tiran
- all dive sites south of Naama Bay to Ras Mohammed National Park
- the entire area of Ras Mohammed National Park

Diving remains completely banned at this time in the area between Ras Nasrani to the north of Naama Bay. No shore diving is permitted anywhere in the Sharm el Sheikh area.

Under NO circumstances are introductory or training dives permitted to take place in the sea anywhere in Sharm el Sheikh until CDWS members are notified otherwise. However, training and introductory diving activities are able to take place in other resorts, such as Dahab.

CDWS chairman Hesham Gabr said: “It is widely known sharks behave very differently towards divers in the water. However, as an extra precaution, only experienced divers are permitted to take part in guided activities in Sharm el Sheikh at this time. The 50 logged dive limit is a benchmark judged in recognised scuba standards to ensure divers have good buoyancy and control underwater and behave in a calm and controlled manner.”

Egyptian authorities confirmed restrictions currently in place along the Sharm el Sheikh coast, will remain until further notice. Snorkelling activities and other watersports remain heavily restricted - with the exception of glass bottom boat operations – along the whole of the Sharm el Sheikh coastal area. Swimming/snorkelling in the sea is only in designated safe, natural sheltered bay areas within the Ras Mohammed National and the Nabq National Park.

Holidaymakers can continue to enjoy their holidays in resort and are able to swim in the many swimming pools of hotels and also have access to sunbathe on the beaches.

Any decision to reassess restrictions will be made only when the scientific work by the team of experts is completed. Safety of visitors is of the upmost concern to all the authorities involved.

The scientific work is currently in phase one: the diagnostic phase. Once this is complete, phase two will involve the exploration of options to deal with the factors of the diagnostic phase. The third phase will be the implementation of chosen options. Phase four will cover the long-term measures that will be taken."

The shark experts:




Dr George H Burgess, the director of the Florida Program and curator of the International Shark Attack File at the Florida Museum of Natural History for Shark Research.






Dr Marie Levine
, head of the Shark Research Institute in Princeton, USA.






Dr Ralph Collier, of the Shark Research Committee and author of Shark Attacks of the Twentieth Century.

martedì 7 dicembre 2010

Avvistato il longimanus a Shark Reef

Stamattina l'esemplare di Carcharhinus longimanus presunto autore degli attacchi avvenuti nei giorni scorsi a Sharm el Sheikh ai danni di alcuni turisti (di cui uno fatale domenica) è stato avvistato da Marco Daturi (Scubaportal) e da altri subacquei durante un'immersione a Shark Reef, nel Parco Nazionale di Ras Mohammed.
Segni particolari (come dalle foto di Casarotti pubblicate nei giorni scorsi su questo blog): una lesione circolare sul lobo superiore della pinna caudale.
Qui l'intervista rilasciata da Marco al Corriere della Sera.
L'articolo non lo riporto perchè pieno di inesattezze (per usare un eufemismo)...
Queste invece le immagini scattate stamattina:

Foto Massimo Corsico
Foto Marco Daturi
Foto Marco Daturi

lunedì 6 dicembre 2010

Aggiornamenti da Sharm: domani riprendono le attività subacquee

Dall'ultimo bollettino diramato dalla CDWS (Chamber of Diving and Water Sports) pare che domani i diving centers e le glass boats (barche con il fondo di vetro) possano riprendere le attività a Sharm el Sheikh.

L'accesso al mare rimane interdetto invece a snorkelisti e bagnanti.
Le aree in cui sarà possibile immergersi saranno Tiran, Ras Mohammed e le "local" a sud di Naama Bay.
Rimarrà pertanto chiuso il tratto di costa interessato dagli attacchi di uno squalo Carcharhinus longimanus nei giorni scorsi, a nord di Naama Bay: da Near Garden a Ras Nasrani.
Per accedere alle attività subacquee bisogna inoltre avere almeno 50 immersioni certificate (!!! no comment !!!)



Ecco il comunicato originale:

CDWS shark incident update: diving possible tomorrow in Sharm el Sheikh

6 December 2010 14:00

"The majority of areas in Sharm el Sheikh will be open to diving activities for CDWS members and their clients tomorrow (7 December), however, please note a series of restrictions apply on where these can take place and on client experience. All snorkel activities and other watersports - with the exception of glass bottom boat operations - remain suspended in the whole of the Sharm el Sheikh coastal area.

Qualified diving clients, who must have a minimum of 50 logged dives, are permitted to participate in scuba activities run by CDWS members in the areas of Tiran and all sites south of Naama Bay. Diving remains completely banned at this time in the area between Ras Nasrani to the north of Naama Bay where the Ras Mohammed National Park teams are currently working.

Under NO circumstances are introductory or training dives permitted to take place in the sea anywhere in Sharm el Sheikh until CDWS members are notified otherwise.

Following discussions with sharks experts and a series of exploratory dives, it was decided that the areas to be opened, which include the Ras Mohammed National Park and popular sites such as the Thistlegorm, were safe for experienced diving activities. CDWS would like to make it clear that no divers have been involved in any of the incidents reported.

CDWS is working with four world-renowned shark experts at this time. Three of the experts will be arriving over the next two days in Sharm el Sheikh to form an advisory team to try to assess and advise on the best course of action following the four shark attacks in areas north of Naama Bay this week.

Dr George H Burgess, the director of the Florida Program and curator of the International Shark Attack File at the Florida Museum of Natural History for Shark Research, is flying to the resort today. Arriving tomorrow are: Dr Marie Levine, head of the Shark Research Institute in Princeton, USA, and Dr Ralph Collier, of the Shark Research Committee and author of Shark Attacks of the Twentieth Century. Shark behavioural expert Dr Erich Ritter is assisting from his research centre based in the USA. The Ministry of Tourism (MoT) is funding all the costs involved.

A Swedish research vessel is currently surveying the topography of the ocean around Sharm el Sheikh in order to supply data to shark experts to assist their work. CDWS enlisted the help of this vessel to carry out the topography survey and secured all the relevant permissions.

CDWS would like to assure all members that the organisation is working continuously with all the relevant authorities and shark experts to try to resolve this situation in the most appropriate and safe way for all concerned. The CDWS also stresses to all members and the public that it does not in any way condone the random killing of sharks."

Oggi divieto di balneazione a Sharm


Dopo i tragici avvenimenti di ieri (una turista tedesca morta in seguito alle ferite riportate dall'attacco di uno squalo a Middle Garden) la CDWS ha interdetto la balneazione e tutte le attività acquatiche per la giornata di oggi, lunedì 6 dicembre.
A differenza dei giorni scorsi, il divieto è stato esteso anche all'area del Parco Marino di Ras Mohammed.

Viene comunicato inoltre l'arrivo a Sharm di diversi esperti di squali da tutto il mondo, per trovare una soluzione al problema.
Di seguito il comunicato stampa di stamattina:


Diving and all watersports activities suspended in Sharm el Sheikh

CDWS statement update Sunday 5 December 22:00

- Diving and all watersports activities suspended in Sharm el Sheikh
- CDWS call in US Shark Experts

CDWS announced this evening that all diving and watersports activities have been suspended along the Sharm El Sheikh coastline tomorrow (Monday 6 December 2010).
The suspension comes following a 4th incident in less than one week involving a shark attack on a tourist. Today’s event took place off the beach in front of the Hyatt hotel, Naama Bay. Unfortunately, the 71 year old German woman did not survive.
Last week, three similar attacks took place involving one Ukranian and two Russian snorkellers. These incidents led to severe injuries, but no loss of life.
CDWS is the regulatory body for diving and watersports in Egypt and would like to emphasise that such attacks are extremely rare and this kind of shark behaviour is causing disbelief amongst the Red Sea diving community.
CDWS has over recent days called upon a number of experts from around the world including Dr Marie Levine (Head of the Shark Research Institute in Princeton), Dr Erich Ritter (a specialist in behavioural ecology), Dr Ralph Collier (Shark Research Committee and author of Shark Attacks of the Twentieth Century) and Dr. George H. Burgess (director of the Florida Program for Shark Research) in order to build a team of professionals in the field of shark behaviour.
Dr Burgess is also the director of the Florida Program for Shark Research and the curator of the International Shark Attack File (Florida Museum of National History) and will be the first to arrive in Sharm el Sheikh on Monday evening to join the team here in the resort. Together they will establish the best way to deal with this highly unusual situation and attempt to find the root of its cause.
CDWS chairman Hesham Gabr has called on the organisation’s members to conduct further exploratory dives tomorrow along the Sharm el Sheikh coast in order to report back to the shark experts. He would also like to express his sympathies to the family of today’s victim.

domenica 5 dicembre 2010

Attacco fatale a Sharm : muore turista tedesca

foto di Neil Hammerschlag

Ultimora da Sharm el Sheikh.

Questa mattina, una turista tedesca settantenne è morta dissanguata a seguito delle ferite inferte da uno squalo che l'ha aggredita mentre nuotava a Middle Garden, di fronte all' Hyatt Resort.

La CDWS ha diramato un ulteriore divieto di balneazione in tutta l'area (escludendo, chissà perchè, il Parco Marino di Ras Mohammed) dopo che venerdì aveva assicurato che tutta la costa da Naama Bay a Nabq (circa 10/15 Km di costa!) era stata attentamente monitorata da 6 gruppi di sub (!) e che il pericolo era cessato dopo aver ucciso 2 squali (un mako e un longimanus)ritenuti colpevoli degli attacchi dei giorni scorsi ai danni di 4 bagnanti.

Secondo alcune fonti, emerge che lo squalo autore dell'attacco di martedì davanti al Coral Bay, un Carcharhinus longimanus fotografato da un istruttore sub pochi attimi prima della tragedia, mostrava evidenti ferite sulla pinna caudale.
Qualche giorno dopo, una coppia di sub svizzeri aveva filmato lo stesso squalo a Ras Mohammed, riconoscibile appunto per le vistose ferite, ed avevano consegnato il materiale alle autorità.

Sapendo che il "colpevole" era ancora in giro, come mai è stato l'ordine di riaprire le spiagge ai bagnanti?

E il problema, è relativo ad un solo esemplare o alla cattiva abitudine di barche da crociera e di locali che "pasturano" gettando in mare esche per far avvicinare pesci e squali per poter ottenere una buona mancia dai clienti?

Più di 4 milioni di turisti che visitano il Mar Rosso ogni anno pretendono che questo argomento venga affrontato in modo serio.

venerdì 3 dicembre 2010

Rientra l'allarme squalo a Sharm el Sheikh

Secondo la CDWS (Chamber of Diving and Water Sports) l'allarme squalo a Sharm, è defnitivamente rientrato.

Ecco i comunicati in italiano, da Sinai City:




"La CDWS rende noto che, a seguito delle immersioni esplorative effettuate nella giornata di oggi nella zona di Sharm el Sheikh, è stato inviato un resoconto dettagliato al Ministero del Turismo, circa le positive valutazioni in merito alla sicurezza dell'area di balneazione, richiedendo la revoca del divieto di accesso al mare.
Il Ministero del Turismo ha deliberato la riapertura di tutta l'area dalla giornata di domani, sabato 4 dicembre, decretando di fatto il cessato allarme nella zona.
La CDWS ringrazia tutti i volontari che hanno contribuito col loro tempo, il loro servizio e le loro barche, al fine di condurre le immersioni di oggi.

(dal Comunicato CDWS del 03.12.2010 ore 18:00)

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Il comunicato precedente parlava della cattura di due non meglio specificati squali.
Dalle foto che circolano sul web uno era un povero mako (Isurus oxyrinchus) che non ha niente a che fare con il longimanus (Carcharhinus longimanus):



"Nella giornata di ieri, giovedì 2 dicembre, due squali sono stati catturati dal Parco Nazionale del South Sinai vicino alle coste di Sharm el Sheikh.
Il Parco Nazionale sta attualmente esaminando i risultati delle autopsie. Nessun altro dettaglio è stato fornito al momento dal responsabile del Parco, Dr. Mohammed Salem, circa la motivazione che ha portato all'uccisione dell'animale, invece di trasportarlo in acque sicure per i bagnanti, come era stato precedentemente dichiarato.


I comunicati sanitari dell'ospedale del Cairo informano che le condizioni dei 3 snorkelisti feriti - due donne di nazionalità russa e un uomo di nazionalità ukraina - sono stazionarie. Una delle vittime è ancora in condizioni critiche.
Nella serata di ieri il Ministro del Turismo ha prorogato anche a domani, 4 dicembre, la sospensione di tutte le attività sulla costa di Sharm el Sheikh, con eccezione del parco Nazionale di Ras Mohammed.
La CDWS ha monitorato da vicino tutte le attività svolte, e continua il suo lavoro con l'ausilio di esperti, al fine di capire le cause che hanno scatenato gli attacchi.
Il direttore della CDWS, Hesham Gabr, ha invitato nuovamente a mantenere la calma, dal momento che questo tipo di incidenti sono estremamente rari.
La CDWS, nel suo ruolo di organizzazione di riferimento delle attività acqautiche nel Mar Rosso, ha dichiarato di non desiderare assolutamente che alcun danno venga arrecato ad altri esemplari di squali. Di conseguenza, al fine di prevenire eventuali ulteriori aggressioni, Hesham Gabr ha ricevuto l'autorizzazione dal ministero del turismo e dal Governatore del Sud Sinai ad effettuare alcune immersioni esplorative, con l'ausilio di fotografie dei siti dove sono avvenuti gli attacchi.
In questo momento sei gruppi di subacquei, composti da due fotografi ciascuno, sono in acqua nella zona compresa tra Naama Bay e Nabq. La speranza è che i sopralluoghi subacquei effettuati forniscano risultati positivi, al fine di permettere la normale attività di immersione e snorkeling ai bagnanti, già dalla giornata di domani.
Mr. Gabr ha dichiarato: "Questo incidente ha chiaramente sconvolto la nostra comunità, e la CDWS sta continuando le sue indagini per individuarne le cause. E' altrettanto vero, come evidenziato dagli studiosi dei comportamenti degli squali, che si è trattato di un evento assolutamente inusuale, presumibilmente provocato da attività come la pesca illegale o la pratica di dare cibo ai pesci. In questo momento, vogliamo ancora una volta esperimere la nostra vicinanza alle vittime e alle loro famiglie."

(Comunicato CDWS del 3.12.2010 ore 15:00)

Un'immagine per il weekend - W.Levin

Visto il tema della settimana, ecco una meravigliosa immagine di un Carcharhinus longimanus:

Wayne Levin Filming Shark with Bait (W-2)

Carcharhinus longimanus : chi è costui?

In questi giorni, causa gli ultimi avvenimenti di Sharm, una ridda di voci, informazioni, sentito dire approssimativi si affolla sul web e sulle tv.

Innanzitutto vorrei sottolineare che lo squalo Carcharhinus longimanus (detto anche "pinna bianca oceanico", dall'inglese "Oceanic white tip") NON E' DA CONFONDERSI con il "grande squalo bianco" Carcharodon carcharias ne' tantomeno con il "pinna bianca di barriera" Triaenodon obesus:

Carcharhinus longimanus (pinna bianca oceanico) foto Claudio Ziraldo












Carcharodon carcharias (grande squalo bianco)










Triaenodon obesus (pinna bianca di barriera)













Come si vede chiaramente dalle foto, sono squali molto diversi come forma, dimensioni ed abitudini. Non vanno perciò confusi ( e magari chiamarli con il loro nome scientifico, aiuterebbe parecchio!).


Ma torniamo al protagonista delle cronache di questi giorni, il longimanus.

liberamente tratto da Wikipedia:

Lo squalo longimanus, (Carcharhinus longimanus Poey, 1861), è un grande squalo pelagico dei mari tropicali e temperati caldi. È una specie robusta, caratterizzata da lunghe ed arrotondate pinne a punta bianca. Spesso viene confuso con lo Squalo pinna bianca del reef (Triaenodon obesus)

È un pesce aggressivo, ma che si muove lentamente, e domina le situazioni di sciacallaggio in mare. Rappresenta uno dei maggiori pericoli per i sopravvissuti ai disastri aerei o navali. Questa specie ha attaccato più volte l'uomo di quanto non abbiano fatto tutte le altre messe assieme.[1][2] Studi recenti[3][4] hanno sottolineato come il numero di Squali longimani sia in brusco calo, in quanto le loro pinne sono molto ricercate come ingrediente principale della famosa zuppa di pinne di squalo. In particolare negli ultimi anni, questa specie come molte altre, ha a che fare con una pesca sempre più diffusa attraverso il suo areale.



Habitat:
Lo Squalo longimanus si trova ovunque in mare aperto ed in acque profonde con temperature che superino i 18 °C (64 °F).[8] Predilige le acque con temperatura compresa tra i 20 °C (68 °F) ed i 28 °C (82 °F) e tende ad evitare le zone di mare dove la temperatura esce da questo range.[7] Era un tempo estremamente comune e largamente diffuso, e ancora oggi abita vaste zone del globo; recenti studi tuttavia, hanno accertato che il loro numero si è ridotto drasticamente negli ultimi anni.[3] Un'indagine statunitense compiuta tra il 1992 ed il 2000 ha stimato durante quel lasso di tempo nell'Atlantico Nord-Occidentale ed Occidentale un declino del 70% negli esemplari della specie.[4]

Ne sono stati rinvenuti in ogni parte del mondo all'interno della fascia compresa fra il 45º parallelo Nord el il 43° Sud.[5][8] Nel 2004 uno Squalo longimanus morto è stato rinvenuto sulla costa occidentale della Svezia, molto più a Nord di quello che si credeva fosse il limite superiore del suo areale.[9]

Questa specie trascorre la maggior parte del tempo nello strato superficiale dell'oceano, ad una profondità massima di circa 150 metri (490 ft)[8]; preferisce le aree oceaniche con acqua più profonda e lontane dalla riva. In base ai dati della pesca, più ci si allontana dalla costa, più aumenta il numero di questi squali..[6] Occasionalmente se ne trovano anche in acque meno profonde, a circa 37 metri (120 ft) di profondità, soprattutto vicino a isole circondate dall'oceano come le Hawaii, o in aree dove la piattaforma continentale è frastagliata e si trova accesso ad acque più profonde nelle vicinanze. È in genere una specie solitaria, anche se avolte si possono osservare in gruppo in presenza di ricche fonti di cibo.[7] Diversamente da molti animali, non ha un ciclo diurno, ma è attivo sia durante il giorno che durante la notte.[6] Lo stile di nuotata è lento, con le pinne pettorali molto allargate. Nonostante si tengano lontani dai pesci della loro specie, si trovano spesso accompagnati da pesci pilota, lampughe, remore.[6] Nel 1988, Jeremy Stafford-Deitsch ha riportato l'osservazione di un esemplare accompagnato da un Globicefalo di Gray.[10]

Anatomia ed aspetto:
La caratteristica peculiare di un C. longimanus risiede nella presenza di lunghe pinne pettorali e dorsali, simili ad ali. Le pinne sono molto più grandi di quelle degli altri squali, e piuttosto arrotondate. La punta del muso è anch'essa arrotondata, gli occhi sono circolari e presentano membrane nictitanti.[6]

Il C. longimanus ha un tipico, anche se un po' ingrossato, corpo da Carcharhinidae, spesso con un aspetto leggermente incurvato. Sul dorso è bronzeo, marrone, bluastro o grigio (il colore varia in base alla regione), e bianco sul ventre (anche se, in alcuni casi può presentare in questa parte del corpo una tonalità di giallo). La dimensione massima di uno Squalo longimanus è di circa 4 metri (13 ft), anche se di solito non supera i 3 metri (10 ft). La massa corporea massima è invece di 170 kilogrammi (370 libbre). 6][7]

La maggior parte delle pinne del suo corpo (la dorsale, la pettorale, la pelvica e la caudale) presenta la tipica punta bianca (che può essere assente negli individui più giovani e, più raramente, negli adulti). Oltre alla punta bianca, le pinne possono essere maculate, e nei più giovani le macchie possono essere di colore nero. Una macchia a forma di sella può apparire tra la prima e la seconda pinna dorsale. [6] Questa specie di squalo presenta diversi tipi di denti: nella mandibola (mascella inferiore) i denti presentano punte sottili e dentellate, e sono relativamente piccoli e di forma triangolare (sono simili a zanne). Ci sono anche tra 13 e 15 denti fusi assieme a questi sull'altro lato della “symphysis” (che è appunto una fusione fibrocartilaginea tra due ossa, in questo caso due denti). I denti della mascella superiore sono triangolari, ma molto più larghi ed ampi, con le sommità completamente dentellate. In questo caso all'altro lato della “symphysis” ci sono da 14 a 15 denti.[6] I dentelli dermici sul corpo sono piatti e tipicamente presentano da cinque a sette spigoli.[6]

Dieta:
Il C. longimanus si ciba principalmente di cefalopodi pelagici e pesci ossei.[8] Ad ogni modo, la sua dieta può essere molto più varia e meno selettiva. Lo squalo longimanus è stato osservato mentre si cibava di trigoni, tartarughe marine, uccelli, gasteropodi, crostacei, carcasse di mammiferi, e addirittura rifiuti abbandonati da navi in transito. I pesci ossei di cui si ciba includono pesci abissali, barracuda, carangidi, lampughe, marlin, tonni e sgombri. I suoi metodi di caccia comprendono mordere casualmente all'interno di un gruppo di pesci e nuotare attraverso un banco di tonni con la bocca spalancata. Quando si nutre assieme ad altre specie, diventa aggressivo.[7] Peter Benchley, autore de Lo squalo, ha osservato questi squali mentre nuotavano alle spalle delle balene pilota (globicefali) e ne mangiavano le feci.[11]

Comportamento

Lo Squalo longimanus è in genere solitario e si muove lentamente al di sopra di vaste zone disabitate, alla ricerca di fonti di cibo.[6] Fino al XVI secolo,[12] gli squali erano noti ai marinai come “pescecani”[13] soprattutto perché proprio lo Squalo longimanus, il più comune squalo inseguitore di navi, [7] esibiva un comportamento da cane quando veniva attirato il suo interesse. Se attirato da qualcosa che identificava come cibo, il pesce iniziava a muoversi in modo avido, e cominciava ad avvicinarsi in modo cauto, ma testardo, ritirandosi a distanza di sicurezza se allontanato, ma tenendosi pronto a scattare se se ne fosse presentata l'occasione. Lo squalo longimanus non è un animale veloce, ma è capace di sorprendenti scatti improvvisi. Si trova comunemente in competizione per il cibo con i Carcharhinus falciformis, compensando la sua nuotata lenta con un atteggiamento molto aggressivo. [7]

Dei gruppi si possono formare quando esemplari che vivono nella stessa zona convergono su un territorio di caccia favorevole. Sembra che questo meccanismo non scatti di per sé per la presenza in acqua di sangue, o per una strana “sete di sangue”, ma per l'ipersensibilità comune ai membri della specie e per la loro capacità di raggiungere direttamente un obiettivo senza sprechi di energia (in assenza di cibo infatti mantengono un moto calmo e ripetitivo attraverso l'oceano, conservando le energie per il momento del bisogno). È tuttavia uno squalo competitivo ed opportunista che preferisce cibarsi il più possibile se ne ha la possibilità, senza attendere un possibile pasto più semplice in futuro.[7]

Non sembrano esserci meccanismi di segregazione guidati dal sesso d'appartenenza odalle dimensioni, né ciò avviene neiriguardi di membri di altre specie. Gli Squali longimanus si accompagnano a banchi di tonni e calamari, ed inseguono gruppi di cetacei, come i delfini, e pesci pilota in modo da sfruttarli come scovatori di prede. Hanno un istinto all'inseguimento delle esche così spiccato, nato da millenni di migrazioni, che inseguono le navi in transito sugli oceani. Durante la caccia alla balena, in acque calde, lo Squalo longimanus è responsabile dei maggiori danneggiamenti alla carcassa galleggiante.[7]

Riproduzione
La stagione degli accoppiamenti è l'inizio dell'estate nel Nord-Ovest dell'Oceano Atlantico e nel Sud-Est dell'Oceano Indiano, mentre nell'Oceano Pacifico sono state pescate femmine con embrioni durante tutto il corso dell'anno, e questo fa pensare che in quella zona la stagione degli accoppiamenti sia più lunga.[7] Questa specie è vivipara: gli embrioni si sviluppano “in utero e sono nutriti da una sacca placentale. La gestazione dura un anno. La cucciolata può comprendere da uno a 15 esemplari, chenascono ad una lunghezza di circa 0,6 metri (24 in).[4] Al momento della maturità sessuale, gli esemplari raggiungono invece la lunghezza di 1,75 metri (69 in) nei maschi e di 2 metri (80 in) nelle femmine.[4]

Interazioni con l'uomo
È una specie con un'elevata importanza commerciale in quando le sue pinne sono utilizzate nella preparazione della zuppa di squalo, e dal suo grasso viene ricavato dell'olio. Viene consumato fresco, affumicato, essiccato e sotto sale, e la sua livrea è utilizzata per la produzione di pelli.[7] È soggetto alla pesca attraverso il suo intero areale;[4] anche se è spesso utilizzato come esca, perché insegue le traiettorie di altre specie.[7]

Il famoso ricercatore oceanografico Jacques Cousteau ha descritto lo Squalo longimanus come “il più pericoloso tra tutti gli squali”.[14] A dispetto della grande notorietà del Grande squalo bianco e di altre specie che vivono più vicine a terra, lo Squalo longimanus è considerato responsabile di più attacchi nei confronti dell'uomo di quanti ne abbiano compiuti tutte le altre specie messe assieme, essendo in genere il primo ad attaccare i superstiti dei disastri aerei e navali.[2][1] Questi incidenti possono sembrare minoritari nel XXI secolo, ma un episodio basta a chiarire come fossero importanti in passato. Durante un solo incidente, accaduto dopo il siluramento dell'americana “Indianapolis” il 30 luglio 1945, tra i 60 e gli 80 marinai furono uccisi da squali.[1] Si dice che i responsabili della carneficina siano stati gli squali tigre, ma ciò non è mai stato confermato. Anche durante la Seconda guerra mondiale avvenne qualcosa di simile, quando la “Nova Scotia”, un battello che trasportava circa un migliaio di persone nelle acque vicine al Sudafrica, fu silurato e affondato da un sottomarino tedesco. Ci furono soltanto 192 sopravvissuti, e la maggior parte delle morti è attribuita allo Squalo longimanus.[2]

Questa specie rappresenta un rischio minimo per i bagnanti e per gli sportivi, ma è letale per gli uomini che per qualche motivo si trovino in oceano aperto e che possano essere visti come prede.
Anche se lo Squalo longimanus è molto opportunista e aggressivo, ed è noto per aver attaccato l'uomo per cibarsi[1], gli incontri con subacquei sportivi in certe località sono consueti ed emozionanti[15]. Essi devono però mantenere alcuni accorgimenti: avvicinarsi solo con estrema cautela, non fiocinare pesci in presenza dello squalo, e se esso si facesse troppo curioso e si avvicinasse troppo, uscire dall'acqua al più presto possibile.

Note
1.^ a b c d Martin, R. Aidan.. Elasmo Research. ReefQuest. URL consultato il 6 February.
2.^ a b c Bass, A.J., J.D. D'Aubrey & N. Kistnasamy. 1973. "Sharks of the east coast of southern Africa. 1. The genus Carcharhinus (Carcharhinidae)." Invest. Rep. Oceanogr. Res. Inst., Durban, no. 33, 168 pp.
3.^ a b c Baum, J.K. and Myers, R.A. 2004. Shifting baselines and the decline of pelagic sharks in the Gulf of Mexico. Ecology Letters. 7(3): 135–45.
4.^ a b c d e f g h IUCN. IUCN Red List of Threatened Species: Carcharhinus longimanus. URL consultato il 18 July.
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