lunedì 13 dicembre 2010

Sharm: quanti attacchi di squalo ci sono stati in realtà ?

Venerdì scorso ho trovato questo resoconto pubblicato da GL Press .
L'autore, Alessandro Calimeri (che vive e lavora a Sharm come guida subacquea, foto a fianco) riporta di alcuni attacchi da parte di squali avvenuti PRIMA di quelli di fine novembre/inizio dicembre.

La domanda è: come mai non se ne è avuta notizia?
Soprattutto di quello fatale ai danni di un ragazzino?
Nel frattempo sto cercando altri riscontri nel web...

"Come il film di Steven Spielberg, lo “Squalo”, così alcune persone paragonano l’avvenimento accaduto domenica scorsa, 5 dicembre, a Sharm El Sheikh quando una turista tedesca di 70 anni, è stata attaccata da uno squalo di fronte all’albergo in cui alloggiava.
I testimoni dicono che l’animale si è portato proprio a ridosso della barriera per compiere il suo attacco, come non era mai accaduto.
Ma andiamo per ordine, spiegando nel dettaglio quali sono stati i fatti, prima del tragico avvenimento.
A metà novembre, al termine dell’Aid Kibir (festa musulmana), vengono gettati in mare mucche, agnelli e montoni, che vengono sgozzati per usarne il sangue. Questo per evitare il pagamento della tassa sullo smaltimento del bestiame, introdotta quest’anno dal governo egiziano. Sabato 20 novembre, in un villaggio di Sharm, avviene il primo attacco di squalo a una snorkelista. Domenica 21, in un famoso villaggio di Sharm, muore un ragazzino per le ferite riportate a causa dell’attacco di uno squalo ma la stampa non ne viene a conoscenza e la notizia non viene diffusa. Mercoledì 1 dicembre tre turisti russi e uno ucraino, in due episodi differenti, vengono attaccati davanti ai loro alberghi nella località di Ras Nasrani. Dalle varie testimonianze dei bagnanti si tratterebbe di uno squalo pinna bianca oceanico (Longimanus Carcharinus) con un evidente cicatrice sulla coda (E NON DI UNO SQUALO BIANCO O UNO SQUALO DALLA PINNA BIANCA COME RIFERITO DA ALCUNE IMPORTANTI EMITTENTI ITALIANE). Le spiagge vengono chiuse per tutelare la sicurezza dei bagnanti. Giovedì, dopo che le autorità hanno ben pasturato la zona (PER FARE COSA? PER ATTIRARNE ALTRI?) vengono catturati un Longimanus e uno Squalo Mako (Isurus Oxyrinchus), si dice complici degli attacchi. Dopo averli squartati e controllati minuziosamente non viene trovato nulla dentro. Come se niente fosse le spiagge vengono riaperte e i bagnanti tornano in acqua. Fino ad arrivare a domenica 5 quando, all’ora di pranzo, davanti allo “Hyatt Resort”, nella zona di Near Garden, viene attaccata e uccisa una turista tedesca di 70 anni. A tragedia avvenuta spiagge di nuovo chiuse. Incalzano le polemiche, giustamente, sulla rapida riapertura delle spiagge e sul fatto che due squali sono stati uccisi senza un vero motivo. Ma martedì 7, con un comunicato ufficiale, il Ministero egiziano decide di riaprire alcuni siti solo a subacquei esperti, con almeno 50 immersioni alle spalle. Nella mia incredulità decido che non ha alcun senso andare in acqua. Sì, lo squalo ha attaccato solo bagnanti e snorkelisti e non subacquei, ma perché rischiare?! La mia tesi avrà un fondamento il giorno dopo, mercoledì 8, quando, nel Parco Marino di Ras Mohamed, a Shark&Yolanda Reef, il sito di immersioni più famoso quì a Sharm, ad un subacqueo viene strappata letteralmente una pinna. Dalle varie testimonianze si afferma che sia lo squalo Longimanus con la ferita sulla coda. Intanto a Sharm in questi giorni stanno arrivando esperti da tutto il mondo per spiegare i motivi di questi attacchi inusuali. Diverse le cause che ipotizzano gli esperti, tra cui la carenza di pesce che ha fatto avvicinare alla costa questi predatori cambiando le loro abitudini alimentari, oppure il fatto che per la festa musulmana, ipotesi più gettonata, sono stati gettati in mare capi di bestiame. Dopo qualche giorno i gas che si sono formati all’interno delle varie bestie hanno fatto formare ammoniaca, il cui forte odore ha fatto avvicinare gli squali che, ricordiamo, possiedono un olfatto sviluppatissimo. Il Natale sta per arrivare e qui a Sharm, come sempre, si riverseranno tanti turisti. Come reagirà chi di potere a questa situazione? Facendo carneficina di animali innocenti o riaprendo troppo presto le spiagge ai bagnanti irrequieti di andare in acqua e non a conoscenza del pericolo che potrebbe esserci? Di una cosa sono certo: il fattore economico di questo mese pesa tantissimo nelle tasche di molte persone. Ma è da incoscienti ed ingenui dire che è tutto a posto, riaprendo le spiagge solo perché sono stati pescati due squali non colpevoli dell’accaduto."

A cura di Alessandro Calimeri
Edited by, giovedì 9 dicembre 2010, ore 19,03.

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