venerdì 15 ottobre 2010

9 mesi e 12 giorni dopo...

Tor Paterno - Settembre 2008

9 mesi e 12 giorni dopo l’ultima immersione, ariecchime !
Finalmente un po’ di congiunture astrali si sono allineate lasciando uno spiraglio per il primo puccio del 2008.
La forma fisica non è un granchè, ma il morale è alle stelle, sono ottimista: manco ho provato la stagna.
Solito giro di telefonate, e-mail, msn x raccattare gli amichetti P.I.R.L.A., un po’ allo sbando e dediti alle ripetitive solo con le gambe sotto al tavolo, oramai. Oltre a Cicciuzz, compagno di 1000 avventure sopra e sotto i mari, alla spedizione si aggiunge solo Kris : pochi ma buoni !
Tutti gli altri sono out con fantasiose scuse : trasferimenti , fidanzamenti, lavoro…
In configurazione stile Famiglia Brambilla in vacanza, partiamo alla volta del diving, dove giungiamo con un largo anticipo, in modo da far tutto con calma e poter in caso arginare la Pikkola Oloturia a cui piace causare simpatici imprevisti last minute .
Il mare è una tavola, in cielo nemmeno una nuvola, il sole è caldo e la spiaggia di Torvajanica è deserta…praticamente un sogno! Dopo i saluti di rito con Iaio & Family e varie facce note, preparo l’attrezzatura : un piccolo piacere ritrovato. Finalmente potrò testare il gav dopo le riparazioni effettuate dalla Free Shark: pietosamente hanno ricomposto le spoglie del mio Amatissimo, hanno cambiato il sacco sbrindellato, scrostato il vis che oramai era diventato automatico. Mossi a pietà, già che c’erano, hanno ricucito tasche, cambiato velcri, sostituito ganci…un vero lusso.
Il piacere di ritrovare le mie cose non viene scalfito dalla sorpresa di trovare l’Aladin in modalità “Mò te mollo”, con i numeri sul display semi-sbiaditi nonostante la riparazione di alcuni mesi prima: l’ormone “buono” della gravidanza deve essere ancora in circolo perché non affiora nemmeno un maporcaputt .
Intravedo 3 cifre nello spazio dedicato al manometro …ok, la bombola è carica. Infilo il sottomuta ( beh, quello lo avrei anche potuto provare a casa, mi sta un po’ strettino in certi punti ) e la stagna a metà e, mentre i miei buddies finiscono di prepararsi, mi occupo della Pikkola Oloturia con un acrobatico cambio di pannolino tra bombole e compressori e stordendola con un abbondante pasto, in modo che rimanga in coma x le prossime 2 ore tra le braccia della nonna.
E’ tutto pronto, si parte ! Scendiamo in spiaggia, carichiamo le ultime cose sul gommone , autoscatto P.I.R.L.A. di rito e viaaaa ! Durante la navigazione verso le Secche di Tor Paterno, l’aria calda mi sferza il viso : mi viene da pensare che dopo tanti mesi, è la prima volta che sono sola, ma proprio SOLA…non so se il pensiero mi rende più felice o più preoccupata, è semplicemente strano, la macchina del tempo sembra abbia fatto un salto indietro di 9 mesi.
Arrivati alla boa 1, i primi gruppi scendono, noi 3 saremo gli ultimi, accompagnati da una guida. La visibilità pare pessima, e definiamo gli ultimi dettagli : sarà un puccio leggero, data la stanchezza accumulata nell’ultimo mese, le ore piccole, la forma non al 100%. Decidiamo per un 20 minuti di fondo , dato che l’immersione è una quadra, in modo anche da risalire a bordo per primi ed evitare l’affollamento del rientro. Ci avviciniamo alla boa, c’è corrente : un ok e scendiamo lungo la catena. L’acqua mi avvolge in un abbraccio, la sento penetrare nei guanti, nel cappuccio…mi abbandono. Incontro 2 occhi : dentro ci leggo di tutto.
Un brivido mi corre lungo la schiena e non è l’acqua. E’ bello essere di nuovo qui, con te.
La corrente è intensa, la visibilità sul fondo è una vera ciofeca, con un rapido consulto, decidiamo di rimanere a razzolare in prossimità della boa: inutile allontanarsi alla ricerca delle famose cernie, invisibili in questo nebbione e rischiare di risalire lontani dal gommone che deve aspettare gli altri gruppetti e farsi un c. così per la corrente. Iniziamo a ravanare tra buchi e buchetti in 10 mq; Kris mi mostra tutta orgogliosa una Thuridilla hopei … a me, The Queen of Sea Slugs ??? Ok, raccolgo la sfida e rispondo con una Flabellina affinis e una Cratena peregrina. Ma solo per un attimo; preferisco alienarmi e godermi le sensazioni fisiche e mentali che mi sta offrendo questo puccio, nonostante ogni tanto si intravedano diversi bei saraghi “ da porzione”, come li definisce il mio babbo . Ho anche azzeccato la pesata perfetta: penso con orrore che non mi sono mai immersa con 8 kg, nemmeno in Mar Rosso e nemmeno da Open con quelle tristissime mute 5+5 che ti rifilano i diving…sospiro e mi consolo col pensiero che comunque sono in stagna ( ometto il piccolo particolare che generalmente in stagna ne uso esattamente la metà ). Uno sguardo circolare : Kris e Cicciuzz e la guida sono tutti intenti nella ricerca di qualche tesserino microscopico, avvolti nella sospensione, i fasci delle torce creano degli effetti suggestivi.
Controllo il computer : il tempo è volato. Ancora un pochino, dai, oggi è un giorno speciale… Comunichiamo alla guida che stiamo x terminare l’immersione e che torniamo alla catena x risalire. Ci risponde con un ok e parte a razzo in tutt’altra direzione, inghiottito dal nulla dopo una pinnata. Ci guardiamo basiti e Kris a gesti ci chiede “Ma dove c. va ?”…Le nostre risposte sono inequivocabili . Ci avviciniamo alla catena e iniziamo la lenta risalita, sticazzi! Dopo un bel po’, a quota 5 metri, vediamo ricomparire, trasportato dalla corrente e appeso al suo pallone, la nostra guida. Appena ci vede, ci chiede dove siamo stati !
NOI !
Ci pippiamo una lunga sosta conservativa, + per il piacere di cazzeggiare sott’acqua che non per reale necessità. Ripenso all’immersione : faceva veramente cagare, ma io sono un’inguaribile romantica e oggi mi sarei accontentata anche di una pozzanghera. Alla fine l’Aladin segna un tempo totale di 42 minuti, non male come primo puccio. In superficie ci attende una sorpresa: sono già tutti sul gommone…siamo gli ultimi ! Dai racconti, apprendiamo che appena sono scesi, gli altri gruppi si sono persi subito e quindi sono risaliti in ordine sparso e casuale dopo pochi minuti, che Tizio ha perso la zavorra, che Caio ha finito l’aria…
Eh, sì: bentornata in acqua, Ella!

Nessun commento:

Posta un commento