Ustica - Scoglio del Medico – Luglio 2007
Seconda immersione della giornata.
Partiamo dal porto in un caldo pomeriggio di Luglio, il mare è piatto, il sole splendente nel cielo azzurro.
Per il giorno dopo si preannuncia maestrale : ne approfittiamo per tornare allo Scoglio del Medico a fare delle riprese prima che le condizioni del mare cambino impedendo le immersioni su quel versante dell’isola.
Mentre la barca pigramente naviga verso il sito di immersione e gli altri sub "cazzeggiano" allegramente sul flying bridge, io ( per l'occasione ..."modella" ) Cicciuzz e Flaminia ( videoperatrice ) ci concediamo un breve briefing .
Il posto oramai lo conosciamo bene e l’immersione sarà mirata : ci vestiremo subito e, non appena la barca ancorerà, saremo i primi ad entrare in acqua dirigendoci subito alla ricerca del branco di barracuda.
Dopodiché, se l’aria lo consentirà, faremo qualche passaggio nella grotta.
Detto fatto, scivoliamo velocemente in acqua e, mantenendoci alti, raggiungiamo il luogo dove il branco è stanziale.
La visibilità è ottima, l’acqua è calda, la luce perfetta ma del branco nemmeno l’ombra.
Scrutiamo nel blu, ma non scorgiamo nulla.
Un guizzo sulla sinistra, sul "piramidone" roccioso, richiama la mia attenzione.
E’ un barracuda a caccia. Anzi, sono due! Li conosco bene….e decido di tendergli un tranello.
Mi avvicino decisa e un po’ aggressiva e loro schizzano verso il blu, ovviamente a ricercare la sicurezza del branco…. Eh eh eh ! Sgamati !
Un’ombra lontana conferma la mia intuizione.
Con Flaminia non c’è nemmeno bisogno di darci un cenno di intesa, troppe immersioni insieme . Come due abili predatori, applichiamo la nostra tattica di caccia.
Prendiamo due direzioni opposte e ben lontane da dove la macchia scura compie silenziosi cerchi concentrici nel blu. Il Cicciuzz rimane in disparte, a godersi lo spettacolo che di lì a breve avrà luogo. La mia pinneggiata sembra calma, noncurante, punto verso il largo tenendomi ben lontana dal branco con fare indifferente; in realtà il mio corpo si sta preparando all’agguato, sento l’adrenalina scorrere mentre con la coda dell’occhio controllo la posizione di Flaminia e la sua distanza dal branco.
E’ ora…l’allineamento è ottimale.
Improvvisamente scarto, cambio direzione e inizio a dare vigorose pinneggiate. Flaminia, dall’altra parte, fa lo stesso. L’accerchiamento è perfetto. Il branco è colto di sorpresa.
Sono vicinissima, vedo centinaia di occhi che mi studiano, indecisi sulle mie intenzioni.
Per un po’ il branco mantiene il cerchio, poi si sfalda in una lunga scia compatta.
I barracuda iniziano a scorrere come un fiume d’argento tra me e la telecamera.
Pinneggio insieme a loro, il mio cuore va a mille : c’è un po’ di corrente e, mentre loro scivolano via senza sforzo alcuno, io sono costretta in una pinneggiata che non mi è usuale e a fare meno bolle possibile per esigenze di ripresa.Sento i polmoni bruciare per lo sforzo : faccio finta di nulla, l’occasione di una ripresa così non si ripeterà….azzittisco prepotentemente i segnali del mio corpo ed imperterrita continuo, barracuda tra i barracuda, gambe dritte mi raccomando, niente pinneggiata “sharmese”, torcia di sbieco, cerco di dirigere il branco sempre a favore di luce. Finalmente Flaminia mi fa un cenno : Ok, basta così.
Meno male, lo sforzo è stato notevole e prolungato, non avrei resistito molto.
Ci siamo allontanate parecchio, siamo completamente nel blu: il Cicciuzz è solo una flebile “sbollata” in lontananza.
Piano piano ci dirigiamo verso gli scogli, per proseguire l'immersione nella grotta.
Riprendo la mia pinneggiata solita, fiuuuu, riprendo fiato. Il cuore mi martella nelle orecchie, i polmoni bruciano.
La soddisfazione però è tanta, le riprese sono venute bene, lo vedo in anteprima negli occhi soddisfatti di Flaminia. E’ stato divertente .
Raggiungiamo il Cicciuzz, tutto contento di essersi goduto lo spettacolo senza sforzo alcuno ed averne anche approfittato per fare degli scatti niente male con la macchina fotografica. Costeggiamo un “piramidone di roccia” : nella mente mi si riaffaccia il ricordo di Shark Reef di pomeriggio, con la stessa luce , la stessa visibilità, la stessa adrenalina alla ricerca dei barracuda o di qualcosa di più, chissà ! Non faccio a tempo a finire di formulare questo pensiero che ci “scontriamo” con un gruppo di ricciole che sbucano all’improvviso da dietro l’angolo.
Sono una trentina, non grosse come le 3 viste il giorno precedente nello stesso punto, ma degne di nota anch’esse. Eleganti ci sfiorano, lo sguardo furbo annegato nella “mascherina” scura che hanno sul muso.
Non guardo nemmeno Flaminia. So che è già partita.
Sbuffando racimolo le ultime energie e riparto anch’io : lei di là, io di qua, accerchiamento, pinneggiata “normale”, torcia di sbieco, poche bolle ed il gioco si ripete: per oggi l’atavico istinto del predatore non è ancora sopito.
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