Da tempo immemore si parlava della famosa Secca di Mezzocanale, si chiedevano sottobanco informazioni sull’immersione, si vociferava delle meraviglie presenti, si confrontavano dati su profondità, si mormorava di correnti-fiume, si ascoltavano i racconti avventurosi di chi c’era stato , si scherzava sulle leggende-metropolitane che aleggiano sul sito..
Curiosi come le scimmie, aderiamo in massa ad una spedizione organizzata per il 10 Novembre. Poi, purtroppo, molte cancellazioni last minute fanno traballare i nostri piani.
Nonostante questo, le previsioni meteo avverse e le gufate di amici e non , decido ( mooolto democraticamente, come sempre ) che Mezzocanale s’ha da fare lo stesso, assolutamente! Riorganizzo al volo la giornata, affidandomi come al solito a Stefania & Simone di Argentario Divers che, oltre ad essere dei veri professionisti della subacquea, sono anche dei cari Amici.
Il gruppo P.I.R.L.A. al completo (+ special guest Calimero, alias il mitico Alberto da Milano di ponziana memoria) parte all’avventura, salendo con tutte le variopinte cianfrusaglie ricreazionali su Abracadabra, la nuova enorme barca del diving, progettata appositamente per le immersioni.
Assieme a noi prende parte alla spedizione anche un nutrito gruppo di subacquei tecnici, con i loro bibo, le decompressive e gli scooter .
Fortunatamente c’è tanto spazio e la giornata sarà all’insegna del massimo comfort per tutti.
Il cielo è azzurro intenso, sole caldo, mare forza olio…le prese per il c* alle catastrofiche previsioni di M. diventano il leit motiv della giornata .
Giunti sulla secca e dopo aver controllato di persona l’ancoraggio, Simone ci dice che le condizioni sono ideali! La visibilità è buona e la corrente è completamente assente. Briefing, ultimi preparativi e via…finalmente ci siamo.
Astutamente , decidiamo che il gruppo ricreazionale ( detto anche “ricreativi dde m*” da una "simpatica" citazione ) salterà per primo, in modo da poter razziare tutti gli stuzzichini del dopo-immersione, prima del rientro dei tecniconi hi hi hi. Raggiungiamo la catena dell’ancora e, a coppie, scendiamo sulla secca.
La visibilità è davvero buona, non abbiamo ancora raggiunto il cappello a -26 che si vede già quello che ci aspetta. Lo scenario è mozzafiato : un tripudio di gorgonie rosse e gialle con tutti i polipi espansi, una musdea enorme che, tranquilla, fa capolino tra un ventaglio e l’altro. Io & Cicciuzz, seguendo il consiglio di Simone, effettueremo l’immersione sul versante più ricca del “crinale”.
Scorfani, musdee, saraghi, murene e cerniotte ci accompagneranno in tutto il nostro cammino. Nel blu, tonnetti di discrete dimensioni vanno e vengono facendo razzia di pescetti. Mentre il Cicciuzz riprende una musdea fuori tana, scendo un po’ di più a curiosare, ma l’area più soddisfacente in termini di foto & video, rimane quella tra i 35 ed i 45 metri, più ricca di vita e colori. Arrivati in fondo al nostro versante, facciamo capolino sull’altro : è molto meno ricco, segno evidente che la corrente dominante spazza il crinale dall’altra parte. Torniamo dunque sui nostri passi, intenzionati a godere di questo spettacolo il più a lungo possibile. Visti i bassi consumi, decidiamo di esplorare anche la zona più a sud della secca, nonostante minuti di deco inizino a farsi consistenti. Cedo la macchina fotografica al buddy e prendo in consegna la videocamera . Vedere esplodere il colore di tutte queste gorgonie sotto la luce dei faretti che stiamo testando, è un vero piacere. In effetti ne è valsa la pena : una grande murena fuori tana, si ferma e si lascia ammirare : sinuosamente riprende il suo serpeggiare per poi schizzare al riparo sentendosi tallonata da vicino.
Ritorniamo all’ancora. Il computer segna 18 minuti di deco .
A 5 metri vedo gli altri che stanno già effettuando la sosta. Lentamente risaliamo anche noi. Un’ultima occhiata a questo posto incredibile, so che ci torneremo presto, ma le emozioni di questa “prima volta” rimarranno indelebili. Raggiungiamo il gruppo, un po’ di riprese, trenini & cazzeggiamenti vari per rendere l’attesa meno noiosa, poi io & Cicciuzz rimaniamo da soli. Guardiamo il manometro e silenziosamente i nostri occhi dicono la stessa cosa… “Potevamo fermarci ancora un po’!!!!!”
Pian piano delle strane figure emergono dall’oscurità degli abissi….mi ricorda molto l’avvistamento degli squali martello in branco…dei puntini indefiniti, più chiari….l’immagine si fa più definita, si distinguono i bibo bianchi.
I sub tecnici ci raggiungono.
Il Cicciuzz, tutto giallo sgargiante nella sua livrea ricreazionale P.I.R.L.A. è un pugno in un occhio nel gruppetto tutto nero. Riprendo questo esilarante contrasto che farebbe inorridire qualche purista e mi perdo in una lunga considerazione etico-filosofica sulle diverse concezioni della subacquea. Dopo 61 minuti, il sole ci accoglie nel suo caldo abbraccio ; un po’ di rimorso per i 130 bar rimasti in bombola ma tanta soddisfazione per averla finalmente espugnata, la mitica Secca di Mezzocanale!
p.s. : la descrizione della seconda immersione e del rientro attorniati da un branco di delfini è stata tralasciata volutamente...non si può rosicare troppo!
Astutamente , decidiamo che il gruppo ricreazionale ( detto anche “ricreativi dde m*” da una "simpatica" citazione ) salterà per primo, in modo da poter razziare tutti gli stuzzichini del dopo-immersione, prima del rientro dei tecniconi hi hi hi. Raggiungiamo la catena dell’ancora e, a coppie, scendiamo sulla secca.
La visibilità è davvero buona, non abbiamo ancora raggiunto il cappello a -26 che si vede già quello che ci aspetta. Lo scenario è mozzafiato : un tripudio di gorgonie rosse e gialle con tutti i polipi espansi, una musdea enorme che, tranquilla, fa capolino tra un ventaglio e l’altro. Io & Cicciuzz, seguendo il consiglio di Simone, effettueremo l’immersione sul versante più ricca del “crinale”.
Scorfani, musdee, saraghi, murene e cerniotte ci accompagneranno in tutto il nostro cammino. Nel blu, tonnetti di discrete dimensioni vanno e vengono facendo razzia di pescetti. Mentre il Cicciuzz riprende una musdea fuori tana, scendo un po’ di più a curiosare, ma l’area più soddisfacente in termini di foto & video, rimane quella tra i 35 ed i 45 metri, più ricca di vita e colori. Arrivati in fondo al nostro versante, facciamo capolino sull’altro : è molto meno ricco, segno evidente che la corrente dominante spazza il crinale dall’altra parte. Torniamo dunque sui nostri passi, intenzionati a godere di questo spettacolo il più a lungo possibile. Visti i bassi consumi, decidiamo di esplorare anche la zona più a sud della secca, nonostante minuti di deco inizino a farsi consistenti. Cedo la macchina fotografica al buddy e prendo in consegna la videocamera . Vedere esplodere il colore di tutte queste gorgonie sotto la luce dei faretti che stiamo testando, è un vero piacere. In effetti ne è valsa la pena : una grande murena fuori tana, si ferma e si lascia ammirare : sinuosamente riprende il suo serpeggiare per poi schizzare al riparo sentendosi tallonata da vicino.
Ritorniamo all’ancora. Il computer segna 18 minuti di deco .
A 5 metri vedo gli altri che stanno già effettuando la sosta. Lentamente risaliamo anche noi. Un’ultima occhiata a questo posto incredibile, so che ci torneremo presto, ma le emozioni di questa “prima volta” rimarranno indelebili. Raggiungiamo il gruppo, un po’ di riprese, trenini & cazzeggiamenti vari per rendere l’attesa meno noiosa, poi io & Cicciuzz rimaniamo da soli. Guardiamo il manometro e silenziosamente i nostri occhi dicono la stessa cosa… “Potevamo fermarci ancora un po’!!!!!”
Pian piano delle strane figure emergono dall’oscurità degli abissi….mi ricorda molto l’avvistamento degli squali martello in branco…dei puntini indefiniti, più chiari….l’immagine si fa più definita, si distinguono i bibo bianchi.
I sub tecnici ci raggiungono.
Il Cicciuzz, tutto giallo sgargiante nella sua livrea ricreazionale P.I.R.L.A. è un pugno in un occhio nel gruppetto tutto nero. Riprendo questo esilarante contrasto che farebbe inorridire qualche purista e mi perdo in una lunga considerazione etico-filosofica sulle diverse concezioni della subacquea. Dopo 61 minuti, il sole ci accoglie nel suo caldo abbraccio ; un po’ di rimorso per i 130 bar rimasti in bombola ma tanta soddisfazione per averla finalmente espugnata, la mitica Secca di Mezzocanale!
p.s. : la descrizione della seconda immersione e del rientro attorniati da un branco di delfini è stata tralasciata volutamente...non si può rosicare troppo!
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